Mentre prosegue la realizzazione della rete unica in Italia per la diffusione totale della fibra su tutto il territorio nazionale, a Bruxelles scoppia il dibattito sul progetto che porterebbe alla fusione tra le reti di Tim e Open Fiber.
A chiedere chiarimenti alla Commissione europea è il Partito Popolare europeo, preoccupato che la rete unica per la fibra in Italia sia tra i “segnali di ritorno al monopolio in alcuni mercati delle tlc“.
L’eurodeputato Antonius Manders ha depositato un’interrogazione sui possibili sviluppi anti-concorrenziali in Europa dopo l’entrata in vigore, lo scorso 21 dicembre, del nuovo Codice europeo delle comunicazioni elettroniche (Eecc). Inoltre gli eurodeputati chiedono inoltre se ci sia coerenza con le norme antitrust Ue nel progetto di fusione tra le reti di Tim e Open Fiber, quale sia la governance della nuova società e se esiste la possibilità che si crei “un precedente” che “contagi” gli altri mercati europei ostacolando l’obiettivo del Codice europeo di realizzare un mercato interno delle comunicazioni elettroniche.
A rispondere dovrà essere la vicepresidente dell’esecutivo comunitario, Margrethe Vestager, che dovrà inoltre capire se sia “lecito che l’operatore storico mantenga una qualche forma di controllo sulla nuova entità risultante dalla fusione, rimanendo così un operatore integrato verticalmente con il pieno controllo del mercato all’ingrosso”.
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