La nuova edizione del report “Advertising Expenditure Forecasts” di Zenith afferma che nel 2020 gli investimenti aumenteranno del 4,3%, mentre l’audience pubblicitaria si ridurrà dell’1,6%. Negli ultimi 10 anni la domanda pubblicitaria è cresciuta costantemente a livello globale.
Dal 2010, la spesa pubblicitaria è cresciuta in media del 5,1%. L’aumento della domanda e il calo dell’audience stanno incrementando i prezzi.
I video online e i social media continuano a guidare la crescita, che tra il 2019 e il 2022 è aumentata rispettivamente del 16,6% e del 13,8%, grazie soprattutto al continuo aumento dell’utilizzo del mobile.
Il digital continua a essere il motore di crescita degli investimenti registrando un +7%, trainato da Google, Facebook e Amazon. Si investe di più in ambito digital e ciò rispecchia il trend positivo di utilizzo del mezzo presso la popolazione italiana: 40.5 milioni di utenti unici PC/mobile raggiunti nel mese di luglio 2019, pari al 70% degli individui.
Per la stampa, invece, non va altrettanto bene: la spesa pubblicitaria per quella quotidiana si ridurrà del 4,5% all’anno fino al 2022, mentre la periodica si ridurrà maggiormente, ovvero dell’8,1% l’anno. Entrambe le categorie stampa, quotidiani e periodici, vedranno diminuire la spesa pubblicitaria anche quest’anno (-9,0% e -11,9% rispettivamente).
In generale, la spesa pubblicitaria sui social media aumenterà del 20% nel 2019 mentre quella per quotidiani e periodici scenderà del 6%.
“I giorni in cui riuscivamo a trovare l’audience attraverso un unico mezzo sono finiti da tempo. Ora, tuttavia, la tecnologia ci consente di raggiungere il target ovunque si trovi, online o offline, e di riconquistare valore per i nostri clienti attraverso l’efficienza e l’efficacia, assicurandoci di raggiungere i consumatori con il giusto messaggio nel momento giusto durante le diverse fasi del consumer journey”, ha detto Matt James, Global Brand President di Zenith.
Le audience si stanno riducendo drasticamente anche per quanto riguarda i mezzi tradizionali come appunto la stampa e la TV. Per quanto riguarda la seconda, la migrazione sta avvenendo verso OTT come YouTube, Netflix ecc, togliendo quindi pubblico alla televisione.
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