Presentata la Relazione annuale 2019 sull’attività svolta dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni

Giovedì 11 luglio, presso la Sala della Regina della Camera dei deputati a Montecitorio il Presidente dell’Agcom Angelo Marcello Cardani ha presentato la Relazione annuale 2019 dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ultima dell’attuale consiliatura, alla presenza del presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico.

Il Presidente dell’Agcom Angelo Marcello Cardani, oramai al termine del suo mandato, nella sua presentazione della Relazione annuale al Parlamento, ha voluto sottolineare che il settennato che volge al termine è stato caratterizzato da un processo di integrazione regolamentare ed istituzionale a livello di Unione Europea e che la dimensione internazionale di Agcom si è meglio definita ed arricchita in termini di esperienza, know-how e competenze.

In questi sette anni l’autorevolezza dell’Agcom tra i regolatori europei si è ulteriormente consolidata grazie anche alla presidenza dell’ERG-Post, alla vice-presidenza del BEREC, e l’aver vantato significative primazìe e best practices divenute punto di riferimento nel contesto digitale.

Il Presidente dell’Agcom ha poi tracciato un bilancio dell’attività svolta negli ultimi sette anni sottolineando che dall’intervento dell’Autorità per le comunicazioni è giunta: “Una crescente spinta alla trasparenza tariffaria; maggiori garanzie contrattuali per il consumatore, dalla completezza delle informazioni alle modifiche unilaterali dei contratti, dall’esercizio del diritto di recesso, alla disciplina delle modalità di dismissione o trasferimento dell’utenza; il contrasto alle pratiche di attivazione inconsapevoli di servizi premium, confluita in un codice di autoregolamentazione appena varato”.

Molto si è soffermato nella descrizione dell’attività svolta dall’Agcom per il settore postale, ove è stato delineato un quadro di regole per affrontare i nuovi scenari di mercato, nell’intervento regolatorio effettuato nei mercati di rete fissa e mobile, in particolare nel campo delle frequenze, del 5G e della connessione in mobilità.

Nel campo delle garanzie e delle tutele nel settore dei servizi media nello scenario attuale, Cardani ricorda, come esperienza unica nel suo genere, l’avvio nel novembre 2017 del “Tavolo per la garanzia del pluralismo e della correttezza dell’informazione sulle piattaforme digitali” a tutela del pluralismo e dall’accesso ai mezzi di informazione.

Il 6 novembre 2017, infatti, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha istituito il “Tavolo per la garanzia del pluralismo e della correttezza dell’informazione sulle piattaforme digitali” che ha l’obiettivo di favorire e promuovere l’autoregolamentazione delle piattaforme e lo scambio di buone  prassi per l’individuazione ed il contrasto dei fenomeni di disinformazione online frutto di strategie mirate. L’iniziativa si inscrive nel percorso istituzionale intrapreso da AGCOM, a partire dal 2015, con la pubblicazione di rapporti e indagini conoscitive sul sistema dell’informazione online.

L’approccio seguito ha consentito all’Autorità di acquisire informazioni, dati e il punto di vista degli attori dei mercati dell’informazione sull’impatto delle piattaforme online (quali social network, motori di ricerca, enciclopedie), anche con specifico riguardo alle campagne elettorali e referendarie. Dal quadro conoscitivo così ricostruito sono emerse alcune criticità fortemente interrelate, che investono specificamente il ruolo di garanzia affidato ad AGCOM, quali il crescente utilizzo delle piattaforme online per la diffusione di strategie mirate di disinformazione e la centralità dello sviluppo dei big data nel mercato unico digitale.

Il Tavolo Pluralismo e Piattaforme rappresenta, a livello mondiale, uno dei primi esempi di cooperazione istituzionalizzata tra autorità indipendenti di regolazione dei mercati dei media e dell’informazione e le piattaforme online. Sulla scorta delle indagini e analisi svolte negli ultimi anni, AGCOM ha infatti inteso favorire la creazione di un presidio stabile per il monitoraggio, lo studio e la condivisione di possibili soluzioni ai fenomeni più gravi di disinformazione online, aperto alla partecipazione degli stakeholder del sistema dell’informazione: le piattaforme online, gli editori, i giornalisti, le associazioni del comparto pubblicitario e dei consumatori.

Nella Relazione annuale si sottolinea anche il “Regolamento in materia di rispetto della dignità umana e del principio di non discriminazione e di contrasto all’hate speech che costituisce un momento alto e nobile dell’azione regolatrice svolta dall’Autorità, su cui si giocano le sorti dei valori fondamentali delle nostre democrazie.

È essenziale il ruolo del legislatore per salvaguardare il bene pubblico ‘informazione’ e promuovere la cultura. L’occasione degli stati generali dell’editoria dovrebbe essere colta per muoversi in questa direzione”. Questo, poi, l’auspicio espresso dal presidente dell’Agcom Cardani illustrando la Relazione annuale alla Camera dei deputati.

In conclusione del suo intervento, il Presidente Cardani ha  poi detto: “Degli errori e delle promesse mancate porto io per primo la responsabilità. Tuttavia di una cosa sono certo: mi sono sempre impegnato perché tutte le attività dell’Agcom fossero condotte in assoluta indipendenza, e le sue decisioni adottate con imparzialità e rigore. Errare è umano, ma deflettere dal nostro statuto di indipendenza è imperdonabile e illegittimo”.

Poi, citando una frase di Italo Calvino, si è detto certo che: “contano quei due princìpi lì: non farsi mai troppe illusioni e non smettere di credere che ogni cosa che fai potrà servire”.

Infine, rivolgendo un pensiero al futuro, ha dichiarato: “Auguro sinceramente a chi verrà al nostro posto di fare meglio, nell’interesse del nostro Paese e del bene pubblico”.

La Relazione Annuale 2019 completa e la presentazione del Presidente Cardani sono disponibili sul sito dell’Agcom www.agcom.it.

Il video integrale della presentazione della Relazione Annuale dell’Agcom al Parlamento è disponibile sul sito della Camera dei deputati.