Poste italiane, come permette la normativa vigente, può limitare l’impegno agli sportelli dal 15 giugno al 15 settembre.
Tra il 2019 e il 2020 presenze calate di circa il 25%.
La riduzione del servizio
Ancora non tutti gli uffici hanno ripristinato le aperture (negli orari o nei giorni) pre-coronavirus ma intanto Poste italiane si prepara a ridurre il servizio pensando alla pausa estiva, quindi dal 15 giugno al 15 settembre.
Anche se ha scelto di concentrare le revisioni ai soli due mesi intermedi di luglio e agosto.
La lettera ai sindaci
I sindaci hanno ricevuto una lettera in cui l’azienda illustra il piano di rimodulazione.
Piano condiviso con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni affinché gli Enti locali possano essere edotti.
Lo rivela la sede ANCI (Associazione nazionale comuni italiani) della Lombardia.
Il piano di rimodulazione
Gli interventi decisi, a livello nazionale, toccano 2.437 sedi (non rientrano nel computo i tagli riguardanti il turno pomeridiano, poiché esulano dalla normativa di salvaguardia).
Tali tagli “tengono conto – annota l’operatore postale – della lieve contrazione della rete permanente di Poste italiane in emergenza sanitaria”. Gli sportelli interessati da tali misure antipandemiche non sono interessati a ulteriori limitazioni.
Riduzione della clientela
Nel corso del 2020 – è il dato che emerge dal piano di Poste – si è registrata una riduzione media di clientela fisica di circa il 25% rispetto al 2019.
D’altro canto, la stessa società, ancora oggi, invita “ad entrare negli uffici postali esclusivamente per il compimento di operazioni essenziali e indifferibili”.
Decrescita costante
La decrescita segnalata si è mantenuta sostanzialmente costante nel 2021 e “con ogni ragionevolezza si stima interesserà anche il prossimo periodo estivo”.
“Nonostante tale previsione, le giornate di chiusura pianificate sono significativamente inferiori rispetto a quelle realizzate nel corso dell’estate del 2020”, conclude la nota di Poste italiane.