Dobbiamo iniziare a cambiare la nostra visione della diffusione online dei contenuti informativi: la capillarità di diffusione diventa fondamentale, per arrivare a chiunque, anche a chi non fruisce dell’informazione tramite un pc o uno smartphone.
Questo è il succo dell’8° incontro con “I mercoledì degli editori” tutto concentrato sull’innovazione tecnologica del settore editoriale, su come gli editori stessi dovranno mettere mano alle proprie redazioni per crescere e farsi trovare pronti al nuovo mondo che sta già arrivando.
Sara Cipriani e Francesco Saverio Vetere, rispettivamente Vice Segretario Generale e Segretario Generale USPI, hanno condotto questo incontro rivolto al futuro con gli ospiti di 22HBG, Gianluca Busi, CEO della società ferrarese, Renzo Marrazzo, CTO, e Fabrizio Gherardi, editore di Sassuolo2000 e Consigliere Nazionale e membro della Giunta esecutiva USPI.
Dopo una breve spiegazione di chi è e cosa fa 22HGB, Busi, ma anche Gherardi, hanno spiegato quanto sia importante sondare nuovi canali per la diffusione di una news, anche dal punto di vista sociale: è una sfida da accettare? “Sicuramente. Un sistema come Alexa è importante perché ci svincola dalla lettura con l’occhio, permettendoci di diventare ancora più multitasking”.
Molti editori potrebbero avere dei dubbi o essere spaventati da questo tipo di innovazione su canali completamente nuovi. Il motivo? Forse perché diffondendo la notizia su canali diversificati e con modalità diverse, gli editori hanno la sensazione di perdere la notizia, di non gestirla più.
“Come editori dobbiamo essere sempre pronti a cavalcare l’innovazione – commenta Gherardi – altrimenti rimaniamo fermi e perdiamo la possibilità anche di far evolvere tutti gli utenti. Gli stessi editori locali sono editori che devono occuparsi di questo tipo di innovazione, anche perché siamo i più forti dal punto di vista dei contenuti, perché dobbiamo risponderne al nostro territorio”.
Vetere si domanda e chiede agli ospiti se nasceranno nuove professionalità, anche perché sicuramente servirà un’accurata formazione (per esempio tenuta dalle scuole di giornalismo) e partnership adeguate, per aiutare gli editori nell’evoluzione verso qualcosa di nuovo e innovativo.
Busi spiega: “Tra pochi anni cambierà tutto, lo vediamo se guardiamo i nostri figli. È il mondo. Abbiamo una grande forza: il tempo. Che non è cosa da poco in tecnologia”. Il CEO di 22HBG afferma deciso che “dobbiamo cercare di fare squadra tra di noi, ogni editore deve conoscere al meglio i propri lettori, i propri utenti (cosa visitano, cosa leggono), sono dati che vanno analizzati per comprendere come devi proteggersi l’editore. I piccoli editori conosceranno i loro utenti sempre meglio dei big come Google”. È importante produrre contenuti di “nicchia, verticali e notizie veramente certe, verificate e serie. È questa la nostra nuova primavera”.
“Ecco perché dobbiamo continuare a insistere sulla formazione degli editori. L’USPI ci tiene tantissimo e ci lavora in continuazione perché gli editori devono essere preparati ad affrontare l’innovazione proteggendo i loro contenuti” (i loro portafogli), commenta Vetere.
In riferimento alla situazione creatasi durante il Covid ma anche in questi mesi dopo la fine del lockdown, si è visto come l’editoria e l’informazione siano tornati al centro dell’attenzione. “Bisogna cavalcare il momento adesso”, sfruttando la centralità ritrovata e la fiducia dei lettori, non smettendo di curare la propria reputazione e la serietà e professionalità con cui vengono date le notizie.
Ecco perché bisogna aumentare la capillarità della diffusione, pensando al “contenuto non solo sui social, ma anche sulle radio, e altri canali. Dobbiamo imparare a scrivere la news in un altro modo per farla arrivare a tutti”, chiarisce Busi e Vetere gli fa eco spiegando che “l’informazione ha una struttura ancora molto tradizionale, bisogna imparare a parlare una lingua nuova, quella dei giovani e per raggiungere questo obiettivo i giornali devono fare formazione”.
Cipriani poi introduce Marrazzo per affrontare il tema dei rapporti con i grandi OTT e quali scenari si aprono per il mondo dell’editoria. “Negli ultimi tempi – spiega il CTO di 22HBG – c’è un’apertura di queste big farm che fino a poco tempo fa non calcolavano le piccole realtà. Stanno aprendo alla creazione di contenuti molto verticali fatti in una determinata maniera, che possano attrarre l’utente finale. La regola di base è che il contenuto prodotto per questi big deve essere subito appetibile, in grado di catturare subito l’utente, e deve essere riutilizzabile su tutte le piattaforme”.
Sul finire Cipriani e Vetere propongono un’ulteriore iniziativa da sviluppare con 22HBG: dei webinar pensati ad hoc per gli Associati USPI, che possano aiutarli a crescere e a formarsi in tal senso. “L’associazione in questo modo vuole venire incontro agli editori, per accompagnarli verso questo nuovo mondo che sta arrivando, con i tempi giusti”, commenta Cipriani, che spiega poi la necessità di questo percorso.
“Possiamo creare un nuovo DNA dei giornali online, dell’editoria”. Iniziamo a lavorarci.