Anche il Parlamento europeo approva in via definitiva il Data Governance Act (DGA). Il testo è stato approvato con 501 voti favorevoli, 12 contrari e 40 astensioni.
Il DGA è stato proposto della Commissione Ue alla fine del 2020. Nel dicembre scorso aveva ottenuto l’ok dai negoziatori del Parlamento Ue e del Consiglio.
“La legge sulla governance dei dati, adottata dal Parlamento il 6 aprile 2022, mira a incoraggiare la condivisione dei dati nell’UE, in modo che le aziende abbiano più accesso ad essi e possano utilizzarli per sviluppare nuovi prodotti e servizi. L’uso dei big data è essenziale per sbloccare il potenziale dell’intelligenza artificiale”, spiega il Pe in una nota sul suo sito.
Gli europarlamentari, approvando il testo, vi hanno inserito una serie di regole per impedire agli operatori dei Paesi non-Ue di abusare del sistema. Sono stati così definiti requisiti precisi per stabilire quali servizi rientreranno nel campo di applicazione delle nuove regole.
“Grazie alla nuova normativa sullo scambio di dati, le aziende potranno avere accesso ai dati a un costo inferiore e con meno barriere all’ingresso nel mercato. Questo garantirà inoltre, un consumo energetico più intelligente”, prosegue la nota.
Nel dettaglio, la normativa è volta a promuovere la condivisione dei dati e a creare un ambiente affidabile per facilitarne l’uso a fini di ricerca e per la creazione di nuovi servizi e prodotti innovativi.
Per farlo, ovviamente, l’idea della Commissione Ue è quella di introdurre regole specifiche sui servizi di condivisione dei dati. Questi servizi dovranno essere inseriti in un registro, con l’obiettivo di rafforzare la fiducia nella condivisione volontaria dei dati. Per questo, sono previsti nuovi accordi contrattuali per il riutilizzo dei dati del settore pubblico. Altro scopo è quello di creare nuove norme Ue sulla neutralità dei mercati dei dati.
Il testo dovrà ora essere adottato formalmente dal Consiglio Ue ed entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Le nuove regole sui mercati dei dati (di solito piattaforme online in cui gli utenti possono acquistare o vendere dati) contribuiranno ad aumentare la fiducia nei confronti dei nuovi intermediari e a farli riconoscere come organizzatori di dati affidabili.
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