Il Parlamento europeo ha approvato l’Artificial Intelligence Act (AI Act). I Paesi dell’Ue saranno i primi al mondo ad avere una legge generale sull’Intelligenza Artificiale (IA).
La votazione della norma è stata anticipata di un mese seguendo una procedura accelerata, visto le imminenti elezioni europee.
L’AI Act, composto da 113 articoli e 12 allegati, regola lo sviluppo, la fornitura e l’uso di sistemi di IA in tutta Europa. Dalla definizione di “sistemi di AI” restano esclusi i software tradizionali più semplici e gli approcci di programmazione.
L’AI Act impone maggiori misure di sicurezza a seconda del rischio che l’utilizzazione di un determinato sistema di IA comporta. Ad esempio, sono proibiti i sistemi di polizia predittiva e di social scoring e lo scraping di immagini facciali da internet per creare banche dati, perché considerati a rischio inaccettabile.
La legge, inoltre, prevede delle misure per favorire la conoscenza e la trasparenza degli algoritmi. In tal modo, immagini e testi di un’IA generativa devono essere contrassegnati in un formato leggibile dalla macchina e devono essere rilevabili come artificiali.
Gli algoritmi addestrati con una grande quantità di dati e in grado di svolgere molti compiti hanno obblighi specifici. Tra questi abbiamo l’attuazione di politiche che rispettino il diritto d’autore e la pubblicazione di report sui contenuti usati per addestrare l’algoritmo.
Inoltre, l’AI Act va incontro al progresso con diverse norme che prevedono misure innovative come le agevolazioni per PMI e startup e le regulatory sandbox (ambienti controllati dove sperimentare nuove tecnologie).
La nuova legge riguarda tutte le aziende e gli enti pubblici che forniscono o utilizzano sistemi di IA in Europa o che utilizzano l’output del sistema in Ue. Ma si riferisce anche ad altri soggetti come importatori e distributori.
Il Regolamento, invece, non si applica ai sistemi di IA per scopi militari, di difesa o sicurezza nazionale, per finalità di ricerca scientifica e a quelli rilasciati con licenze free o open source.
Oltre a questi, sono esclusi anche le attività di ricerca, prova e sviluppo dell’IA e l’uso personale non professionale dei singoli individui.
Per quanto riguarda la governance, i soggetti coinvolti a livello Ue saranno la Commissione, il Comitato europeo per l’Intelligenza Artificiale (IA) e l’Ufficio per l’IA.
Mentre ogni Paese avrà un’Autorità di controllo nazionale a cui potersi rivolgere. Oltre a ciò, saranno disponibili un forum consultivo e un gruppo di esperti scientifici indipendenti.
Dal punto di vista delle sanzioni, chi violerà il Regolamento rischia un’ammenda che può arrivare fino a 35 milioni di euro e al 7% del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente (se superiore) per le imprese.
Dal momento che il Parlamento e il Consiglio hanno approvato la legge sull’AI e che la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato l’AI Act, la norma entrerà ufficialmente in vigore, ma la sua applicazione sarà graduale.
Articolo di E.S.
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