NewsGuard, siti “copia incolla” riscrivono notizie con l’IA

E’ quanto traspare dalla nuova edizione del Misinformation Monitor di NewsGuard. La newsletter ha identificato 37 siti che utilizzano l’intelligenza artificiale per proporre articoli di testate giornalistiche tradizionali senza attribuzione della fonte.

Siti di bassa qualità

I siti definiti “content farm” sembrerebbero, secondo NewsGuard, aver utilizzato chatbot per scopi illeciti. Gli articoli, originariamente apparsi su testate giornalistiche quali Cnn, New York Times e Reuters, sono completamente identici e non citano in nessun caso la fonte.

I siti in questione sono spesso automatizzati e operano senza alcuna supervisione umana. Gli strumenti anti plagio non riescono a scovare tutti i contenuti copia e incolla in questione. 

Secondo i responsabili del monitoraggio, non è chiaro come descrivere questa nuova pratica, né se gli articoli riscritti dall’IA possano ritenersi contenuti originali. Si potrebbe parlare di “aggregazione efficiente” o più probabilmente di “plagio efficiente”. In tutti i casi starà ai tribunali deciderlo. Sicuramente è la prima volta in cui  l’IA viene sfruttata in una maniera così efficace e pericolosa.

Il New York Times non ci sta 

Il quotidiano New York Times (NYT) è uno dei più attaccati da questa nuova tecnologia. Sicuramente i motivi sono dovuti alla popolarità del colosso USA, ma il giornale non resta a guardare.

Il NYT ha bloccato dal 17 agosto il web crawler di OpenAI, il che significa che OpenAI non può utilizzare nessun contenuto del quotidiano per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale. Inoltre il NYT potrebbe fare causa alla società per violazione del copyright, proprio per violazioni di parametri nell’utilizzo dei contenuti da parte della società stessa.

Il blocco arriva in seguito all’aggiornamento dei termini di servizio da parte del quotidiano, che vieta l’uso dei contenuti per addestrare modelli di intelligenza artificiale

Se facesse causa, il Times, si unirebbe a una serie di altri autori che hanno già citato in giudizio OpenAI. Staremo a vedere gli sviluppi di una vicenda spigolosa sotto tanti punti di vista.