Alla fine del mese di aprile, il Consiglio generale aveva approvato il bilancio consuntivo 2020 della Gestione principale dell’INPGI, che ha chiuso con un disavanzo di gestione di 242,2 milioni di euro.
Il termine assegnato dal Parlamento all’Inpgi per trovare nuove entrate e tagliare costi è fissato per il 30 giugno. Dopo tale data potrebbe scattare il commissariamento dell’ente.
Ecco perché nella giornata di oggi il sottosegretario con delega all’informazione e all’editoria, Giuseppe Moles, ha ricevuto a Palazzo Chigi il comitato “Salviamo la previdenza dei giornalisti”.
Il portavoce del comitato, Carlo Chianura, ha esposto a Moles le preoccupazioni per il futuro previdenziale della professione ma anche le proposte elaborate in questi mesi. Negli ultimi giorni il comitato ha raccolto le firme di oltre 2800 giornalisti in attività e in pensione, in calce ad una lettera inviata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Quest’ultimo, ringraziando il comitato, aveva poi annunciato l’avvio di una serie di valutazioni e iniziative per approfondire la situazione in atto.
Con queste azioni, il comitato ha sollecitato l’intervento del governo e ha richiesto l’intervento diretto dei ministeri del Lavoro e dell’Economia, i due vigilanti dell’Inpgi.
Sembrerebbe, inoltre, che sia stato convocato un Cda straordinario dell’Inpgi per il 12 maggio.
“Ringraziamo il sottosegretario Moles e il governo per la sensibilità mostrata – ha affermato Chianura – e riteniamo sia stato essenziale l’appello rivolto al presidente della Repubblica. Il ringraziamento si estende ai quasi tremila giornalisti firmatari della lettera, dai più ai meno celebri, tutti fondamentali per il successo di questa mobilitazione senza precedenti che vuole tutelare non solo i diritti ma anche una professione fondamentale per la democrazia”.