Aumentano le minacce e le intimidazioni nei confronti dei giornalisti nel 2022 rispetto all’anno precedente. Lo riporta l’Osservatorio non governativo “Ossigeno per l’Informazione”.
Sono circa 6.000 le minacce documentate dal 2006 e il 25% riguarda una giornalista donna. Il 51% delle minacce proviene da cittadini e associazioni private e il 21% da personalità politiche. Sono inferiori quelle di imprese private, associazioni criminali, media e colleghi.
Nel 2022 il 56% sono avvertimenti, soprattutto scritti e con minacce personali, il 36% denunce e azioni legali a scopo intimidatorio. Nel 2021, invece, le querele occupavano la percentuale più alta, dato che mostra un cambiamento di tendenza.
L’Osservatorio, che quest’anno ha collaborato con l’UNESCO, ha presentato dati che ipotizzerebbero l’Italia al primo posto in Europa per numero di giornalisti minacciati. È un dato che, però, non può essere controllato non esistendo altre ricerche simili, nei Paesi membri.
Il caso Lazio
A partire dal 2012 sono 1.002 le vittime di intimidazione nel Lazio su un totale di 3.866 in tutto il Paese. Una percentuale in crescita, come riportano i dati degli ultimi due anni: nel 2021 i giornalisti minacciati erano 30 mentre fino ad ottobre 2022 risultano 40. Il fenomeno è dovuto alla presenza nella regione del 10% della popolazione italiana, delle istituzioni politiche nazionali e di considerevoli attività commerciali e sociali.
Nel 2022 però Lombardia e Toscana occupano i primi posti in classifica per numero di minacciati, in particolare per episodi che hanno coinvolti numeri cospicui di giornalisti. Per quanto riguarda, invece, intimidazioni di singoli casi il Lazio continua ad avere il primato nazionale.
Articolo di L.L.