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Martella: “Togliere le sanzioni detentive per i giornalisti e inasprire le pene contro chi li minaccia. Presto una nuova legge per l’Editoria 5.0”

Il sottosegretario all’editoria è intervenuto al Convegno “Informazione sotto scorta – Non lasciateci soli. Giornalisti nel mirino”, organizzato oggi (21 ottobre) a Firenze.

Promotrice dell’evento, la Fondazione dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, con il patrocinio di Comune di Firenze, dell’Ordine Nazionale dei giornalisti, della Federazione nazionale della Stampa, dell’Associazione Stampa Toscana, e di Cgil Cisl e Uil Toscana.

«Mi auguro che possa essere approvata in tempi rapidi la proposta di legge, pendente alla Camera, dell’onorevole Verini, che ha già avuto quattro letture parlamentari e che prevede l’abolizione dell’articolo 595 del Codice penale che prescrive il carcere per i giornalisti», ha detto il sottosegretario con delega all’Editoria, Andrea Martella.

Martella, da wikipedia

La legge – a prima firma del deputato del Pd Walter Verini -comporta anche «una pesante stretta sulle querele» verso i giornalisti e sarebbe, ha aggiunto Martella, «un segnale importante da parte del Parlamento a tutela dell’autonomia e dell’indipendenza della professione giornalistica».

«Condivido l’idea di fare di Firenze la città da cui possa partire questa proposta» – ha poi sostenuto il sottosegretario, commentando la proposta del sindaco di Firenze Dario Nardella di inasprire le pene per chi minaccia o aggredisce i giornalisti.

«Naturalmente bisogna trovare un punto di equilibrio», ha detto, sottolineando che  «deve passare il principio che chi minaccia un giornalista sta minacciando tutti quanti noi perché impedisce la libertà di informazione».

Le intimidazioni ai giornalisti, ha ricordato il sottosegretario nel suo intervento, «sono un fenomeno in crescita allarmante in tutto il mondo, anche in Italia, in società aperte e democratiche come la nostra, e stanno raggiungendo aree del paese che fino a pochi anno fa ritenevamo immuni da questo fenomeno».

Si ringrazia www.controradio.it da cui la foto è ripresa

«A rendere la stampa meno libera è anche la diffusa precarietà del lavoro giornalistico, diventata sempre più strutturale in molte redazioni. Il mio obiettivo fin da subito – ha ribadito Martella –  è stato quello di fare in modo che si possano introdurre regole nuove, e comunque che venga riconosciuto un giusto compenso al lavoro giornalistico».

La nuova proposta di legge sull’editoria, ‘Editoria 5.0’, sarà presentata «dopo l’approvazione della legge di Bilancio», ha annunciato il sottosegretario.

«Si trattaha spiegatodi avere una nuova legge  che possa tenere conto delle trasformazioni della società di questi anni, e della crisi molto dura che hanno attraversato e stanno attraversando le imprese del settore editoriale. Una legge che faccia i conti con l’innovazione tecnologica e con la rivoluzione digitale»”

«Stiamo pensandoha aggiuntodi introdurre varie misure: turn over, regole contrattuali diverse, e per fare in modo che il precariato non sia il dato strutturale che riguarda molte redazioni. Questo è possibile farlo con scelte adeguate e con il tempo necessario: bisogna tenere in considerazione quello che si è creato fino qui, e introdurre regole nuove che facciano in modo che il precariato venga combattuto, perché anche questo è un elemento che può indebolire la professione giornalistica».

Presto al lavoro anche la commissione sull’equo compenso: «Ho già ricostituito la commissione – ha affermato Martella – e si riunirà a breve. Riprenderà il lavoro nelle prossime settimane. Il mio obiettivo fin da subito è stato quello di fare in modo che possano introdursi regole nuove e che venga riconosciuto un giusto compenso al lavoro giornalistico».

«L’ideaha concluso il sottosegretarioè di lavorare per arrivare a delle regole che siano condivise, sostenute, che non vengono messe in discussione. Mi auguro che in tempi rapidi ci possano essere delle regole condivise».

uspi

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