Il saluto del Segretario Generale Francesco Saverio Vetere.
Ci ha lasciato il 30 agosto scorso, all’età di 73 anni. Era Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti.
Aveva da poco festeggiato i cinquant’anni in USPI, Luigi. Era stato chiamato dal Segretario Generale Terranova nel 1969, a 23 anni. Aveva lavorato con la segreteria Zuccalà e poi con l’attuale, sempre con lo stesso spirito di servizio, con la stessa riservatezza e capacità di osservare con occhi penetranti l’andamento dell’USPI e del settore.
Aveva seguito l’Unione nel suo sviluppo, nel profondo cambiamento degli anni ’70, quando gli editori le chiesero di non essere più l’associazione dei giornali culturali, ma di rappresentare tutti, per diventare punto di riferimento fondato sulla libertà di stampa.
Questa è la natura dell’Unione, mai venuta meno, perché è sempre stata capace di resistere, anche per merito di Baglio, alle pressioni di centri di interesse che sollecitavano politiche settoriali al servizio di questa o quella lobby.
Luigi amava raccontare i tempi eroici dell’USPI, il Notiziario fatto con il ciclostile, le battaglie sulle tariffe postali, la legge 416 e tutti i retroscena, gli assalti alla segreteria di qualche avventuriero che lo facevano sorridere. Al di là di ogni sviluppo tecnologico gli uomini sono sempre quelli, si comportano secondo schemi plurimillenari, assecondando talvolta bassi istinti. Nessuna sorpresa, nessuna meraviglia.
Questo amava raccontare a noi che eravamo i giovani. Lui voleva che sapessimo tutto, che fossimo pronti ad affrontare le responsabilità, mantenendo la barra dritta sulla libertà di stampa, sull’idea di settore totale, sulla visione sociale e non solo economica dell’editoria giornalistica. Sui valori fondanti, che imponevano e impongono ancora di tutelare tutti i giornali, cartacei e online, piccoli, medi e grandi, territoriali e di nicchia, cercando di dare a ognuno gli strumenti per lo sviluppo. L’USPI.
Non gli saremo mai abbastanza grati, per questo. Ma anche per il suo affetto, completamente ricambiato, per la sua educazione, per la sua generosità.
Riposi in pace, sarà per noi sempre un caro ricordo.