Come si può ridurre il numero di fake news sui social? È la domanda a cui cercano di rispondere le istituzioni ma soprattutto gli OTT, chiamati in causa direttamente perché responsabili dei contenuti presenti sulle loro piattaforme. O almeno è ciò che vorrebbe l’Ue. Molto è stato già fatto dalle Big Tech per provare quanto meno ad arginare il fenomeno disinformativo che si è trasformato in un vero e proprio tsunami di fake news nel 2020, che ha travolto i cittadini presenti sui social.
L’ultima idea originale arriva da Twitter. Il social dell’uccellino, infatti, ha annunciato una nuova iniziativa che consiste nell’arruolare gli utenti perché segnalino presunti episodi di disinformazione sul social.
Questo nuovo progetto è stato battezzato ‘Birdwatch’, nome nato sicuramente dalla similitudine con il “birdwatching”, l’attività di osservazione degli uccelli, logo di Twitter.
Quindi viene chiesto direttamente agli utenti di collaborare nell’identificazione di messaggi che potrebbero essere falsi o fuorvianti, segnalandolo direttamente ai gestori del social.
“Le persone vengono su Twitter per rimanere informate e vogliono trovare informazioni credibili”, si legge nella nota del vice presidente, Keith Coleman.
Lo scopo è quello di “aggiungere nuove etichette e un contesto ai Tweet”, senza limitare la libertà di espressione, utilizzando un “approccio guidato dalla community”.
Per ora Birdwatch è un progetto pilota negli Stati Uniti. Secondo il social “Birdwatch consentirà alle persone di identificare le informazioni nei Tweet che ritengono fuorvianti e di scrivere note che forniscono un contesto informativo”.
“Sappiamo che potrebbe essere complicato” mettere in piedi un sistema di verifica dei contenuti basato sui contributi degli utenti “e che potrebbero crearsi problemi a volte, ma riteniamo che questo sia un modello che vale la pena provare”, conclude la nota.