Il disegno di legge “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022″ – AS n. 2448 è ancora fermo in Commissione Bilancio.
Nelle intenzioni del governo e della grande maggioranza che lo sostiene, la manovra finanziaria 2022 sarebbe dovuta approdare in Aula al Senato il 14 dicembre.
Invece, ancora almeno tutta questa settimana. la Commissione Bilancio proseguirà l’esame della legge di bilancio entrando nel vivo delle votazioni degli oltre 700 emendamenti segnalati.
A complicare la situazione, la Cgil e la Uil hanno proclamato uno sciopero generale di otto ore per il 16 dicembre.
Contraria la Cisl, che considera “sbagliato ricorrere allo sciopero generale e radicalizzare il conflitto in un momento tanto delicato per il Paese”.
Fonti del Governo hanno fatto sapere che la scelta “in questo momento non è comprensibile”.
“Pur apprezzando lo sforzo e l’impegno del Premier Mario Draghi e del suo esecutivo”, la manovra economica è stata considerata insoddisfacente da entrambe le organizzazioni sindacali.
In particolare sul fronte del fisco, delle pensioni, della scuola, delle politiche industriali e del contrasto alle delocalizzazioni, del contrasto alla precarietà del lavoro soprattutto dei giovani e delle donne, della non autosufficienza.
La Commissione di garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali ferma lo sciopero generale del 16 dicembre proclamato da Cgil e Uil. Non c’è, secondo l’Autorità, l’intervallo minimo tra uno stop e l’altro, considerando gli scioperi già programmati in altri singoli settori e a livello territoriale compresi il trasporto e la scuola.
E non rispetta il cosiddetto periodo di franchigia previsto per i servizi postali (il 16 scade tra l’altro il pagamento dell’Imu) e per quelli di igiene ambientale.
Il Garante, pertanto, chiede alle due sigle sindacali di riprogrammare lo sciopero rispettando le regole, entro cinque giorni. Ma Cgil e Uil confermano la data, assicurando il pieno rispetto delle norme, pronti a esentare dallo stop le poste. Dallo sciopero generale, da cui era già esonerato il settore della sanità, resta fuori anche la scuola, che oggi già incrocia le braccia per lo sciopero precedentemente deciso.
La Legge di bilancio 2022 va approvata definitivamente – quindi, con almeno un passaggio alla Camera dei deputati – entro il 31 dicembre prossimo.
Più passano i giorni, maggiore è la possibilità che il governo ponga la fiducia sul testo in esame.
Ricordiamo che, nel disegno di legge governativo, le norme a sostegno dell’editoria e per la digitalizzazione, pari a 350 milioni di euro, sono inserite negli attuali articoli 122 – 123 e 124.
L’articolo 122 del Disegno di legge di bilancio 2022 istituisce il «Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria» con una dotazione pari a 90 milioni di euro per l’anno 2022 e 140 milioni di euro per l’anno 2023.
Il successivo articolo 123 riprende la misura del credito di imposta sull’acquisto della carta in favore delle imprese editrici di quotidiani e di periodici, anche per gli anni 2022 e 2023. Sul 30 per cento delle spese sostenute. Tetto massimo di spesa di 60 milioni di euro.
L’articolo 124 della bozza del disegno di legge Bilancio 2022 proroga gli stanziamenti per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, già previste dal Decreto Rilancio.
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