La relazione tra media, minori e famiglie svelata in un Libro Bianco dell’Authority per le comunicazioni

Martusciello (AGCOM): “I nuovi sistemi di parental control presuppongono un ruolo attivo delle famiglie, che si sono però rivelate spesso poco proattive o prive delle conoscenze tecniche necessarie per assolvere in pieno a tale compito. E’ necessario immaginare una versione 4.0 dei sistemi di tutela per garantire una protezione sostanziale dei minori”.

«I minori di oggi sono individui che godono di ampi tratti di autonomia nell’accesso ai sistemi di comunicazione e sono tecnologicamente esperti. Gli strumenti di protezione come la visione accompagnata da un adulto appaiono oggi superati, i nuovi sistemi di ‘parental control’, presuppongono un ruolo attivo delle famiglie, che si sono però rivelate – secondo le evidenze del Libro Bianco – spesso poco proattive o prive delle conoscenze tecniche necessarie per assolvere in pieno a tale compito». È quanto ha affermato il Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Antonio Martusciello, durante il suo intervento alla presentazione del Libro Bianco Media e Minori, presso la Camera dei Deputati e rilanciato da un Comunicato dell’Autorità.

Antonio Martusciello (Foto da www.agcom.it)

«È necessario – ha continuato Martusciello – immaginare una versione 4.0 dei sistemi di tutela, dove ad esempio il contenuto, qualificato come potenzialmente lesivo, possa essere tracciato attraverso un’impronta digitale, consentendo così l’applicazione di sistemi di filtraggio automatico degli stessi. Le tecnologie impiegate devono essere user friendly per agevolare un loro ampio utilizzo».
«L’evidenza che emerge con forza dalla ricerca – ha concluso Martusciello – è quella di trovare nuove forme di tutela adatte ad un mondo dove i contenuti fluiscono liberamente su diverse reti e diversi device. In un contesto di mercati convergenti, la salvaguardia deve essere dunque estesa tanto ai contenuti che alle reti di trasmissione, secondo un approccio olistico che permetta di proteggere i minori nella loro piena interazione con il complesso dell’ecosistema digitale».

Il Libro Bianco Media e Minori 2.0.
Il Rapporto si presenta come un lavoro interdisciplinare.

Il primo capitolo passa in rassegna i più recenti orientamenti scientifici e gli studi, interni e internazionali, in materia di fruizione della comunicazione da parte di soggetti in età evolutiva.
Il secondo capitolo è inteso a fornire un quadro dell’attuale disciplina normativa, dai testi sovranazionali alle disposizioni interne, di rango legislativo e regolamentare, in materia di protezione dei minori nella comunicazione, riservando anche uno spazio alle attività dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni; si propone, infatti, un aggiornamento del massimario, parte integrante del precedente Libro Bianco, delle principali decisioni dell’Autorità in applicazione delle disposizioni normative a tutela dei minori.

Il terzo capitolo definisce il contesto: l’offerta audiovisiva e le emergenze della rete.
Il quarto capitolo documenta il punto di vista degli stakeholder (portatori di interesse).
Infine, il quinto capitolo illustra i risultati delle rilevazioni effettuate su un campione rappresentativo di genitori di bambini e preadolescenti (fino a dodici anni), con una più marcata attenzione al consumo di media audiovisivi, e direttamente su un campione rappresentativo di adolescenti (tra i tredici e i diciassette anni) con particolare riguardo al consumo dei new media.

Libro Bianco Media e Minori fa luce sulle aree di intervento emergenti, che riguardano: contenuti lesivi, grooming (adescamento di minori) e abuso sessuale, cyberbullismo, gioco d’azzardo online, sicurezza e privacy.

Per un breve estratto del Rapporto, cliccare qui.
Per consultare il Rapporto completo:
Capitoli 1 – 4, cliccare qui.
Capitolo 5, “Le ricerche Agcom su bambini e adolescenti”, cliccare qui.