Il pm a Telegram: “Oscurate la chat dei no-vax. E’ lo strumento usato per istigare a delinquere”.
Il sequestro della chat «Basta dittatura»
La Procura di Torino ha emesso un decreto di sequestro della chat Telegram «Basta dittatura», dove i no-vax promuovono iniziative di protesta come quelle nelle stazioni contro i green pass. E diffondono informazioni false sulle vaccinazioni. Lo riferisce il quotidiano La Stampa, nelle pagine locali.
La chat – che conta 44mila iscritti – è quella che ha pubblicato, tra i vari riferimenti, i numeri di telefono di Palazzo Chigi. Ed anche informazioni personali di noti virologi, politici, medici e giornalisti politici.
Nei prossimi giorni potrebbe essere avviata una rogatoria internazionale.
La richiesta di collaborazione a Telegram
Per chiedere a Telegram di oscurare il canale la Procura si è comportata come un qualsiasi utente. Ha inviato una semplice mail all’indirizzo dedicato «Collaborazioni volontarie», usato dagli utenti per segnalare possibili violazioni commesse attraverso la piattaforma.
Le motivazioni
Nella richiesta di collaborazione con il social media che ha sede legale a Dubai, la procura ha spiegato le motivazioni che hanno portato a ritenere grave la situazione.
Cioè, la Procura ha fatto presente tutti quegli elementi che rientrano nell’accusa di istigazione a delinquere aggravata dallo scopo di commettere delitti di terrorismo e dall’utilizzo di strumenti informatici e dall’altra per la diffusione illecita di dati personali su larga scala.
Ancora nessuna risposta
Ma ad oggi non è pervenuta alcuna risposta da parte di Telegram. I canali, che secondo l’accusa dovrebbero essere oscurati, restano aperti ed attivi.
Telegram torna così, ancora una volta, nell’occhio del ciclone, dopo l’inchiesta della Guardia di Finanza, che ha portato in poco più di un anno alla chiusura di 329 canali per pirateria editoriale.
(Foto in alto: Il Palazzo di Giustizia di Torino, tratta da www.procura.torino.it)