La Regione Emilia Romagna il 23 Giugno scorso ha approvato una legge (N° 11) a sostegno dell’editoria locale riconoscendone il ruolo di bene pubblico da tutelare e sostenere.
L’art 1 della legge, fissa le finalità e le motivazioni di un così rapido impegno in questo settore della Regione, dopo anni di immobilismo su questi temi. Ciò si evidenzia bene quando sostiene che l’editoria locale “in particolare contribuisce alla partecipazione dei cittadini alla formazione dei processi decisionali”.
Per la prima volta viene quindi riconosciuto a livello regionale, a pieno titolo, anche il ruolo dell’editoria on line, purché vengano rispettate le regole fondamentali, come l’iscrizione al Tribunale di appartenenza delle testate, l’iscrizione al Registro degli operatori della comunicazione (ROC), che vi sia un direttore responsabile regolarmente iscritto all’Ordine dei Giornalisti, che i dipendenti giornalisti siano regolarmente iscritti all’Ordine, e siano tutelati da un contratto a tempo pieno o part time nel rispetto della contrattazione collettiva del comparto.
Tutto questo a garanzia della qualità dell’informazione che si mette in rete. Abbiamo assistito in questi anni e stiamo assistendo ad una recrudescenza delle cosiddette Fake News (cattiva o falsa informazione). Tutti si improvvisano editori/giornalisti, dispensatori di informazione.
A tal proposito occorrerebbe che venissero imposte regole ben precise di limitazione all’informazione online e sui social, differenziando bene ciò che è pubblico e ciò che è privato. Due privati, o gruppi di privati, fra loro possono scambiarsi/socializzare opinioni, pensieri e tutto ciò che ritengono. Quando però si rendono pubbliche in rete conversazioni, opinioni o teorie non scientifiche e notizie senza le opportune verifiche, bisogna riflettere molto attentamente, pena diffondere una cattiva informazione.
Negli ultimi tempi, ad esempio a proposito dei “vaccini” stiamo assistendo ad una vera campagna di disinformazione, che in alcuni casi ha portato nefaste conseguenze.
Altri aspetti importanti della legge a sostegno dell’editoria locale in Emilia Romagna, riguardano finalmente la possibilità di accesso di tutte le imprese aventi qualsiasi forma giuridica, non solo cooperative e onlus, con particolare attenzione ai giovani, all’innovazione e alla valorizzazione dei territori. Sono escluse testate appartenenti a partiti, sindacati etc.
Possono accedere ai contributi le testate radiofoniche, televisive anche via Web, stampa quotidiana e periodica, e testate giornalistiche online.
Scorrendone le norme si evidenzia che per la prima volta una legge viene promulgata per essere usata dalle imprese, a differenza di altre leggi promulgate in materia che non potevano essere utilizzate in quanto non tenevano conto di fatto, della realtà delle imprese e del settore.
In questo caso la Regione ha ascoltato gli operatori nei vari incontri e ha utilizzato i suggerimenti, i parametri consigliati, le necessità. Oggi nella gestione della cosa pubblica non bastano più le dichiarazioni di intenti, le volontà dichiarate, oggi occorre fare, anche solo piccoli passi, ma occorre muoversi, se si vuole dare prospettive al nostro Paese.
Nel quadro di riconoscimento dell’importanza del settore, il 2016 e 2017 hanno segnato anche un importante impegno del Governo. Ne segnalo alcuni:
1) Nella legge riguardante il settore editoria (198/2016 e successive modificazioni e integrazioni), per la prima volta compare il riconoscimento ufficiale delle testate online e vengono definite le loro caratteristiche;
2) Incentivi fiscali per gli investimenti pubblicitari incrementali sulla pubblicità cartacea e online per gli anni 2017 (dal 24 giugno al 31 dicembre) e per il 2018. Ciò attraverso il credito d’imposta. Il fondo è già stato determinato e costituito. (Ulteriori informazioni sono reperibili dal sito Uspi).
Infine è da evidenziare, sul fronte dei contratti di lavoro giornalistico, il rinnovo dell’accordo, USPI-FNSI, il 20 luglio 2016, per il lavoro giornalistico dipendente nei periodici locali, no profit e online, grazie al quale periodici cartacei e online possono utilizzare i parametri previsti nell’accordo più adeguati alle esigenze della piccola e media editoria.
Queste conquiste sono state possibili, anche grazie all’impegno della nostra Associazione.
Grazie a queste premesse, possiamo pensare allo sviluppo e al futuro di migliaia di testate giornalistiche.
Ma di questo parleremo al prossimo Seminario e Convegno organizzato dall’USPI, il prossimo 15 dicembre, alla presenza delle massime autorità istituzionali e associative del settore.
Salvatore Sangermano