“L’idea è quella di fornire una piattaforma comune che possa raggiungere un pubblico crescente di consumatori di arte e cultura italiana in tutto il mondo”, spiega il Ceo, Giano Biagini.
ITsArt debutterà il prossimo ottobre in Europa e l’anno prossimo in Usa. Un mercato potenzialmente enorme per la piattaforma in streaming, commissionata dal ministero della Cultura e lanciata in Italia lo scorso 31 maggio.
La “Netflix della cultura italiana” (come è stata subito chiamata) è stata concepita durante la pandemia, quando le istituzioni culturali del Paese hanno sofferto di un calo dei visitatori fisici e hanno cercato di reagire con varie forme di distribuzione digitale.
ITsArt è partecipata da Chili – la piattaforma europea di film on-demand sostenuta da Warner Bros., Paramount, Fox e Sony – che detiene una quota del 49 per cento. Mentre la quota di maggioranza del 51 per cento appartiene Cdp (Cassa Depositi e Prestiti) che ha contribuito alla creazione della piattaforma con 6,25 milioni di euro di cui 510mila per il 51 per cento del capitale e il resto in sovrapprezzo per il lancio.
In poco meno di tre mesi ci sono stati oltre 800mila accessi alla piattaforma con più di 200mila contenuti culturali visti in streaming e oltre 50mila utenti registrati al servizio che, al momento, ha superato i mille tit.oli, di cui circa 60 eventi esclusivi ITsART tra on demand e live streaming.
La piattaforma è divisa in tre sezioni denominate: Palco – Luoghi – Storie.
La registrazione a ITsArt è gratuita. Il sito e l’app sono accessibili tramite smart tv, web, smartphone o tablet. Il contenuto è gratuito o pay-per-view.
“L’idea è di raggiungere un pubblico in crescita di consumatori di arte e cultura italiana nel mondo”, sottolinea ancora Biagini.
Si va dai monumenti virtuali e tour dei musei all’opera dal vivo, musica pop, danza, teatro e film. Sulla piattaforma, tra gli altri, ci sono siti d’arte come Pompei, La Scala, gli Uffizi, il Museo egizio, i Musei Vaticani.
La selezione di film comprende documenti di storia e arte, classici tra cui L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci e Il portiere di notte di Liliana Cavani. Oltre a film di Scola, Rossellini e altri maestri italiani.
Ed in più opere, sinfonie e concerti classici e moderni. Da Riccardo Muti a Claudio Baglioni.
“È un modello unico perché combiniamo la tecnologia di distribuzione digitale con la ricchezza dei contenuti culturali italiani per fornire il meglio del patrimonio artistico e culturale del Paese”, ha aggiunto il Ceo.
“Stiamo stringendo sempre più accordi per eventi e contenuti in esclusiva – anticipa Biagini – con il Maggio musicale fiorentino, il Teatro San Carlo e altri, ci sono accordi anche per le prossime stagioni. Il mercato, se lo si guarda dal punto di vista degli interlocutori con cui lavoriamo, ha recepito molto bene questa iniziativa. Anche dal punto di vista dei consumatori, i dati sono buoni e sono in crescita tutte le settimane”.
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