Secondo l’ultimo report pubblicato dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale della Polizia criminale – Dipartimento della Pubblica sicurezza e postato sul sito del ministero dell’Interno – gli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti sono calati del 43% nel primo semestre del 2022.
Il confronto è, ovviamente, con lo stesso periodo del 2021. In quell’anno, 2021 le Forze di polizia avevano censito 113 atti intimidatori (+14% rispetto all’omologo periodo del 2020, quando i casi registrati ammontavano a 99).
Secondo i dati, in ogni caso, parte delle intimidazioni continua a viaggiare su web e social network: 18 gli episodi (pari al 28% del totale degli eventi), di cui 8 su Facebook e 5 su Instagram. Il 20% dei 64 casi censiti sono stati commessi ai danni di sedi di redazioni giornalistiche.
Dal punto di vista geografico, Lazio, Lombardia, Campania, Calabria e Puglia sono le regioni più interessate dal fenomeno (42 episodi complessivi, pari al 65,6% del totale). Tra le aree metropolitane, il maggior numero di episodi è stato segnalato a Roma (11 eventi intimidatori), a Napoli (7 eventi), Milano (6 episodi) e Bari (4 episodi).
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