Il sottosegretario all’Informazione e all’Editoria, Alberto Barachini, è intervenuto all’incontro ‘Dal metaverso alla metacity. Rendere l’innovazione sostenibile’ alla Fondazione Eni a Milano.
Qui ha toccato non solo il tema dell’innovazione ma anche quello del finanziamento al settore editoriale e il ritorno alla sobrietà dell’informazione.
Ridimensionare gli algoritmi
Barachini si è mostrato convinto della necessità di stabilire dei limiti all’innovazione, coniugandola con la deontologia e con le regole giornalistiche.
Lo scopo è creare degli argini che possano incanalare la tecnologia informativa verso una vera democrazia e non una “datacrazia“, ridimensionando il potere degli algoritmi. La paura, infatti, è che l’informazione possa essere governata solo da questi, compromettendo di fatto la democraticità del sistema.
La forza degli algoritmi, tuttavia, non è l’unica criticità dell’informazione: per questo il sottosegretario ha indicato la strada del “ritorno alla serietà e sobrietà informativa, al rispetto di regole e codici e reciproca responsabilità verso il cittadino lettore e spettatore”.
Finanziamenti e obiettivi dell’esecutivo
Altro tema caro affrontato è quello del finanziamento al settore, in particolare alle agenzie di stampa.
Secondo Barachini “l’idea è garantire un orizzonte di tre anni per l’applicazione dei finanziamenti“. In questo modo chi riceve il sostegno pubblico può adempiere alle innovazioni necessarie e permettere l’ingresso di nuove professionalità nel ciclo dell’informazione.
Infine, facendo un punto sulla situazione attuale, Barachini ha indicato i fronti sui quali si sta muovendo l’esecutivo.
L’obiettivo è garantire sia la corretta applicazione del DPCM appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, sia la sussistenza del rapporto con le agenzie di stampa, “in modo che sia il più aggiornato possibile rispetto al quadro del 2017”.
Articolo di C.C.