Il sindaco di New York contro i social media

Eric Adams, sindaco di New York, attacca i social media, nei quali vede “un pericolo per la salute pubblica”, soprattutto per i giovani. 

Il 24 gennaio scorso, il sindaco Democratico di New York City, Eric Adams, ha compiuto, per la terza volta, il suo tradizionale discorso sullo “State of the City”. L’argomento principale, emerso, sono i social media e i loro utenti – innanzitutto giovani – e la loro salute mentale. In particolare il popolare TikTok.

“Così come è stato fatto con il tabacco e le pistole, tratteremo i social come un altro pericolo per la salute pubblica e ci assicureremo che le società tecnologiche si assumano la responsabilità dei loro prodotti”. La sua preoccupazione interessa soprattutto i più giovani, bambini e adolescenti: vittime inermi delle “Big Tech”. 

Social media sotto tiro 

La posizione contro la tecnologia è di recente sempre più diffusa tra i politici americani. Una voce simile proviene dalla Florida, dove il governatore Ron DeSantis, repubblicano, propone una posizione molto stringente. Il suo disegno di legge, presentato al Senato, prevederebbe di vietare ai minori al di sotto dei sedici anni l’uso dei social network. Un’altra idea di questo tipo proviene da Vivek Murhy, membro dell’amministrazione Biden, che afferma che passare quantità di tempo eccessive sui social network instilli ansia e depressione nei giovanissimi. 

Eric Adams è dunque l’ultimo a prendere parte al discorso, con misure non ancora note, ma oggetto di speculazione. Le proposte includono, sulla falsariga di DeSantis, un divieto dei social network sotto i quattordici anni, o semplicemente una stretta più forte da parte delle autorità statali. 

M.F.Z.