Il MIC mette ordine nella organizzazione e nel funzionamento degli istituti centrali e di altri istituti dotati di autonomia speciale
Con il Decreto 3 febbraio 2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 66 del 19 marzo 2022, Il ministro Dario Franceschini ha firmato lo strumento di riordino dei decreti che regolano il funzionamento di alcuni istituti centrali ed autonomi. E che in molte parti erano sovrapposti con il rischio di generare confusione.
Gli istituti interessati
Nello specifico, il MiC interviene a regolare:
a) l’Istituto centrale per il restauro;
b) l’Opificio delle pietre dure;
c) l’Istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro;
d) l’Archivio centrale dello Stato;
e) la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma;
f) la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze;
g) l’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library. Con gli istituti ad esso afferenti (l’Istituto centrale per gli archivi, l’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi, l’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione, l’Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane);
h) l’Istituto centrale per il patrimonio immateriale;
i) l’Istituto centrale per la grafica;
l) l’Istituto centrale per l’archeologia.
Nel decreto si definisce e si riordinano l’autonomia scientifica, finanziaria, organizzativa e contabile degli istituti.
Ciascun istituto elabora il proprio statuto, che ne dichiara e definisce la missione, gli obiettivi, l’organizzazione.
Lo statuto è adottato dal Consiglio di amministrazione dell’istituto e approvato con decreto del Ministro della cultura, su proposta del Direttore generale vigilante.
Ciascun istituto provvede al conseguimento dei propri fini istituzionali con le risorse finanziarie iscritte in bilancio, derivanti da ordini di pagamento del competente centro di responsabilità:
dall’utilizzo dei beni e degli spazi in consegna. Dai proventi collegati allo svolgimento delle sue attività e dalle attività di promozione, pubblicazione, consulenza e collaborazione con soggetti pubblici e privati. Dai contributi di amministrazioni ed enti pubblici e privati italiani, dell’Unione europea. Nonché di organizzazioni internazionali finalizzati ad attività rientranti tra i propri compiti istituzionali. Incluse le attività di studio e di ricerca. Da erogazioni liberali.
Ciascun istituto può altresì effettuare prestazioni a pagamento a favore di terzi, può richiedere contributi sotto forma di quote di iscrizione per corsi e seminari, per i congressi, i convegni, i corsi e le altre manifestazioni che esso organizza.
Nello stesso decreto emanato a febbraio, si fa riferimento anche alla organizzazione e al funzionamento del Centro per il libro e la lettura (CePeLL).
E dell’Ufficio del Soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016 che restano disciplinati, rispettivamente, dal decreto Presidente della Repubblica 25 gennaio 2010, n. 34 e dal decreto ministeriale 3 novembre 2020.
L’organizzazione e il funzionamento della Soprintendenza speciale Archeologia, belle arti e paesaggio di Roma e della Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo sono disciplinati dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 dicembre 2019, n. 169.
(Foto in alto: Palazzo del Collegio romano a Roma, sede del MiC – da www.wikipedia.org – Di Lalupa, Opera propria – licenza CC BY-SA 3.0)
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