Il 25 agosto segna un momento storico nell’evoluzione della regolamentazione digitale europea, con l’entrata in vigore del Digital Service Act (DSA).
Questo importante atto legislativo rappresenta una risposta alle sfide sempre più complesse e urgenti che le piattaforme online e i motori di ricerca di grande dimensione (Big Tech) pongono alla sicurezza, alla privacy e alla democrazia nel mondo digitale.
L’obiettivo è creare un ambiente online più sicuro, responsabile e rispettoso dei diritti degli utenti.
Con il DSA che diventa giuridicamente esecutivo, le piattaforme online si trovano di fronte a nuovi obblighi e responsabilità.
Uno degli aspetti chiave è la necessità di aumentare la trasparenza, fornendo un maggiore accesso ai dati sui processi decisionali degli algoritmi e sui criteri di moderazione dei contenuti. Questo si tradurrà per gli utenti in una migliore comprensione della logica esistente dietro ciò che vedono online.
Inoltre, la nuova legge introduce restrizioni sui tipi di annunci pubblicitari che possono essere mostrati sulle piattaforme. È un passo importante per proteggere la privacy degli utenti, in particolare dei minori, vietando annunci basati su dati sensibili come l’orientamento sessuale e le opinioni politiche.
La protezione dell’infanzia online è uno dei pilastri fondamentali dell’atto legislativo. Le piattaforme online sono ora obbligate a mettere in atto misure preventive per evitare che i minori vengano esposti a contenuti dannosi o inappropriati.
La lotta alla disinformazione è un’altra priorità chiave del DSA. Infatti, durante periodi critici come le elezioni, le piattaforme dovranno intensificare i loro sforzi per contrastare la diffusione di notizie false e propagandistiche. Questo contribuirà a preservare l’integrità dei processi democratici e a garantire che gli utenti ricevano informazioni accurate e affidabili.
L’entrata in vigore del DSA ha suscitato diverse reazioni all’interno del mondo delle piattaforme digitali.
In particolare, Google, uno dei principali attori del web, sta adottando misure per adattarsi al nuovo quadro normativo. La società si impegna a offrire maggiore trasparenza negli annunci pubblicitari, a consentire un migliore accesso ai dati per i ricercatori e a implementare nuove modalità per aumentare la visibilità delle decisioni prese nella moderazione dei contenuti.
“Piattaforme online e motori di ricerca molto grandi hanno avuto abbastanza tempo per adattarsi ai loro nuovi obblighi. Abbiamo offerto ‘StressTest’ per aiutarli a comprendere le loro esigenze. La vera prova inizia adesso”, ha commentato Thierry Breton, Commissario europeo per il Mercato Interno e i Servizi.
“I miei servizi e io applicheremo scrupolosamente il DSA e utilizzeremo pienamente i nostri nuovi poteri per indagare e sanzionare le piattaforme ove giustificato. Rispettare il DSA non è una punizione: è un’opportunità per le piattaforme di rafforzare la propria affidabilità”, ha sottolineato.
“Il DSA è una pietra miliare nel garantire che il nostro mondo digitale sia sicuro per tutti gli utenti. Non accetteremo mai che le piattaforme online siano troppo grandi per rispettare le regole”, ha affermato Ursula Von Der Leyen, presidente della Commissione europea.
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