Un disegno di legge è al varo del governo californiano per ridurre i potenziali rischi dell’Intelligenza Artificiale (IA) e regolare la produzione, l’uso e la sicurezza di modelli tecnologici avanzati.
Contro questa regolamentazione si schierano le Big Tech che iniziano a vedere le limitazioni non solo in Europa, ma anche nella Silicon Valley, luogo simbolo di innovazione nonché patria della maggior parte delle principali aziende di IA.
SB 1047 bill
Il disegno di legge in questione, il SB 1047 bill, è stato approvato a fine agosto dall’assemblea californiana e ora si attende solo la firma del governatore dello Stato, Gavin Newsom.
Con il suo sigillo, che dovrà essere apposto entro e non oltre il mese di settembre, si deciderà l’entrata in vigore o il veto di una delle prime leggi strutturate e regolatrici dell’IA su suolo americano.
Anche se la maggior parte delle Big Tech si schierano contro questa norma, il senatore democratico californiano, Scott Wiener, sottolinea che “innovazione e sicurezza possono andare di pari passo e la California sta aprendo la strada”. È proprio Wiener infatti che ha redatto la proposta e ha posto l’accento soprattutto sulle manipolazioni dei contenuti online (deepfake), soprattutto in vista delle elezioni presidenziali del prossimo novembre.
Malcontento tra le Big Tech
Nella lunga lista di produttori di IA spiccano OpenAI, Google e Meta, che sostengono che le norme, invece che regolare la tecnologia in nome della sicurezza, prendono di mira gli sviluppatori. Questo danneggerebbe lo sviluppo dei modelli e il progresso tecnologico piuttosto che coloro che sfruttano tali sistemi per scopo di lucro.
Open AI, in particolare, afferma che in materia di regolamentazione sarebbe preferibile una normativa federale per gli Stati Uniti e non leggi diverse e a sé stanti per ogni Stato americano. Voci fuori dal coro, invece, quelle di X e Anthropic, che reputano la legge una misura necessaria e adeguata.
Articolo di T.S.