Il Dipartimento di Giustizia americano porta in tribunale Google, aprendo un processo sul monopolio dell’azienda di Mountain View.
Dal caso Microsoft all’era moderna
Un primo caso si è registrato negli anni ‘90, quando Microsoft fu accusata, allo stesso modo di Google, di aver soffocato la concorrenza. Nel processo appena aperto, non a caso, le autorità hanno presentato documentazione che attesta analogie tra i due casi.
Tuttavia, il caso Google, a differenza di quello di Redmond, porta con sé importanti conseguenze, soprattutto per Biden e la sua amministrazione, che dovranno essere in grado di mantenere una posizione di forza contro l’azienda di Mountain View.
Il dominio esclusivo di Big G
Google è riuscita, relativamente in poco tempo, a diventare il motore di ricerca più utilizzato del web. Questo anche grazie a contratti (che Google definisce legali) che gli permisero di essere il motore di ricerca di default su molti dispositivi.
A tal proposito, la divisione antitrust ha indagato su questi contratti, rintracciando le cause del monopolio proprio nella loro messa in atto. Eppure Google si difende parlando della qualità del servizio offerto. Secondo Big G, infatti, sono disponibili sul mercato altri motori di ricerca, eppure gli utenti preferiscono comunque Google e i suoi servizi.
Articolo di T.S.