G7 approva il Codice di condotta IA

I Paesi del G7 hanno concordato un Codice di condotta condiviso per regolamentare l’Intelligenza Artificiale (IA). Anche l’Unione europea ha contribuito all’elaborazione di undici principi guida che forniscono le indicazioni necessarie a promuovere un uso consapevole di questa nuova tecnologia.

Il summit

L’incontro dei sette è stato soprannominato “Processo AI di Hiroshima”, in riferimento alla presidenza giapponese in carica fino a dicembre 2023.

Durante il summit, i leader politici hanno stabilito dei punti programmatici, specificando che le norme verranno aggiornate e modificate in base alle esigenze dei tempi.

Di fatto, il Codice di condotta sarà in divenire, per rinnovarsi qualora necessario e seguire gli sviluppi dell’avanzamento tecnologico.

Le linee guida

I vertici del G7 si propongono di adottare misure per controllare lo sviluppo dei sistemi di IA generativa, prima e durante il loro ingresso nel mercato, al fine di ridurre eventuali rischi. Inoltre, per garantire agli utenti sicurezza e trasparenza, bisognerà segnalare pubblicamente tutte le informazioni utili, come nel caso di incidenti.

Condividere le informazioni a livello globale, sarà un passo fondamentale per instaurare un dialogo responsabile e favorire politiche di governance ad hoc.

Gli Stati si impongono anche di investire sui controlli di sicurezza, sia fisica che informatica. Assicurano di volersi attivare per proteggere i dati personali degli utenti e integrare meccanismi di autenticazione e provenienza dei contenuti.

Tra i propositi, gli Stati si impegnano a dare la priorità alla ricerca IA utile a risolvere i grandi problemi mondiali come la crisi climatica, l’istruzione e la salute globale.

Il parere dell’Ue

Il Codice di condotta del G7 dimostra la volontà di adottare una governance responsabile, ma soprattutto valida a livello internazionale. Ricordiamo che, da questo punto di vista, l’Europa è stata la prima potenza politica ad adottare un quadro normativo (AI Act) che disciplinasse le tecnologie emergenti.

Di conseguenza, l’accordo tra i vertici del G7 non poteva che ricevere l’approvazione della presidente della Commissione Ue. Ursula von der Leyen, infatti, si è complimentata dichiarando che i principi messi a punto “riflettono i valori dell’Ue per promuovere un’IA affidabile”.

Ormai da tempo, l’obiettivo dell’Europa è incoraggiare una normativa all’avanguardia che tuteli dai potenziali rischi dell’IA generativa. In questo senso, il gruppo dei sette sta avanzando nella stessa direzione. Von del Leyen, compiaciuta, ha definito le linee guida di Hiroshima dei “guardrail” necessari a definire “una governance dell’IA a livello globale”.

Articolo F.M.