Il progetto degli Stati Generali dell’editoria in Francia, fortemente voluto dal Presidente Emmanuel Macron, è iniziato lo scorso 3 ottobre e andrà avanti fino all’estate 2024. L’obiettivo è iniziare una profonda riforma dei media, spesso lontani a livello comunicativo dalle istituzioni nazionali.
Christophe Deloire, delegato incaricato dal Governo oltre che segretario generale di ‘Reporters sans Frontières’, ha illustrato i punti chiave del programma.
Gli elementi cruciali sono la libertà dei giornalisti, i contributi pubblici all’editoria, la qualità e il diritto all’informazione e le nuove sfide della stampa nell’era dei social network.
Gli Stati Generali dell’editoria furono un’idea di Sarkozy nel 2008, in un periodo storico però completamente diverso. “Nel 2008 furono importanti soprattutto perché sancirono la creazione dello status di editore di stampa online. Ma da quella data nessun passo è stato fatto dal punto di vista economico, anzi, la forbice tra i grandi e piccoli giornali si è sempre più allargata”, afferma Deloire. “Il campo di applicazione dell’informazione oggi è molto più ampio e articolato e spazia dal finanziamento pubblico all’editoria fino ai social network e all’intelligenza artificiale (IA), compresa l’informazione e l’educazione ai media”, continua il delegato.
Finanziamenti pubblici e divari
Deloire fa un ragionamento approfondito sui finanziamenti pubblici all’editoria. Il delegato ipotizza il piano di modelli di sviluppo senza concentrazione verticale. In un’ottica più a breve termine, si parla di trovare modi per evitare che i piccoli giornali siano costretti a chiudere.
“Per quanto riguarda i fondi pubblici, la politica non deve poterne influenzare l’assegnazione, e quest’ultima non può essere discrezionale. I contributi devono essere più equi, la forbice tra i grandi gruppi editoriali e le piccole testate deve restringersi nel più breve tempo possibile. Dobbiamo far conciliare i principi democratici come il pluralismo e l’indipendenza dell’informazione e le realtà economiche attuali. La sfida degli Stati Generali dell’editoria in Francia è riportare nel mondo dell’informazione il motto della Repubblica ‘liberté, egalité, fraternité’”, conclude Deloire.