Francia, Google offre ai media di pagare per i loro contenuti. Dubbi di ‘Le Monde’

L’iniziativa segna una variazione di atteggiamento. Finora Big-G non ha mai accettato di pagare per i contenuti ripresi dagli editori e pubblicati.

Un articolo del quotidiano francese Le Monde del 3 marzo scorso anticipa il cambiamento di politica aziendale sul copyright della società di Mountain View in Francia – e annunciato dal Wall Street Journal qualche giorno prima –, che arriva nel momento in cui gli editori chiedono contratti collettivi in applicazione della Direttiva europea sul diritto d’autore, già recepita dal governo della Francia e in vigore dal 24 ottobre scorso.

Il motore di ricerca Usa, secondo Le Monde, starebbe trattando accordi con singoli editori e avrebbe già testato l’idea con Le Figaro, il gruppo Les Echos-Le Parisien, lo stesso Le Monde e anche con testate regionali come Ouest-France.

L’offerta oscillerebbe da 100mila a 1milione di dollari (da 90.000 a 899.000 euro, circa) su base annuale per singola testata. Al momento, confronti e offerta rimangono esplorativi e sono ancora alle battute iniziali.

Gli articoli (ma Google non è stato ancora chiaro su questo) potrebbero essere inseriti in una nuova sezione del motore di ricerca di Google.fr o in uno spazio specifico all’interno di Google News, oppure in un servizio separato.

L’iniziativa ricorda quella lanciata nell’ottobre 2019 da Facebook negli Stati Uniti: contenuti multimediali del New York Times, Wall Street Journal o BuzzFeed appaiono sulle pagine del social network e alcuni titoli sono remunerati. Anche Facebook, riferisce il quotidiano francese, sta trattando con gli editori francesi.

L’iniziativa di Google segna un cambiamento di politica aziendale. Finora, il leader mondiale nella ricerca online non ha mai accettato di pagare per i contenuti.

Nel 2013, convocato dal governo francese e invitato a trattare con i giornali per condividere le sue immense entrate pubblicitarie, Big-G preferì lanciare in Francia un fondo per sostenere i progetti di media innovativi (Digital News Initiative), poi ampliato su scala europea alla fine del 2015.

Secondo Le Monde, la nuova iniziativa di Google è un tentativo di stabilire accordi commerciali con alcuni editori; e quindi di non applicare alla lettera la Direttiva europea sul copyright dell’aprile 2019. L’azienda, infatti, ha sempre annunciato, a settembre, di non voler pagare il copyright.

«Abbiamo ascoltato suggerimenti per migliorare il nostro supporto per il settore dei media e siamo alla ricerca di nuovi modi per lavorare con gli editori e investire nel futuro della stampa», ha affermato la società.

L’offerta di Google rappresenta, a detta del quotidiano francese, un tentativo per dividere il fronte del “publisher”.