Web e Innovazione

Facebook per un web più sicuro: aggiornate norme su bullismo e hate speech

L’Ue tempo fa ha rilasciato un Codice di Condotta per le piattaforme online, a cui gli OTT devono attenersi. È al vaglio delle istituzioni europee anche il DSA -Digital Service Act- che delineerà nel dettaglio le responsabilità delle piattaforme anche dal punto di vista dei contenuti presenti su di esse. 

Nel frattempo molte di loro si sono occupate, almeno dal punto di vista contenutistico, di tutelare gli utenti online e di rendere la rete un posto leggermente migliore. 

L’ultima miglioria da questo punto di vista arriva da Facebook che, in occasione della Giornata nazionale per la prevenzione e la sensibilizzazione del bullismo negli Stati Uniti, ha annunciato che rafforzerà le norme contro il bullismo e le intimidazioni

Il colosso social introdurrà nuove regole per aumentare la protezione delle persone da molestie di massa e rafforzerà la protezione per i personaggi pubblici. 

In particolare, come spiega in un post Antigone Davis, Global Head of Safety di Facebook, verranno rimosse le azioni “coordinate di molestie di massa che prendono di mira individui a maggior rischio di danni offline, come le vittime di tragedie o dissidenti governativi, anche se il contenuto da solo non viola le nostre politiche”.

I contenuti discutibili, verranno eliminati sui profili e nei messaggi diretti.

Riguardo i personaggi pubblici come politici, giornalisti, celebrities o creators, verranno rimossi contenuti a carattere sessuali rivolti a queste persone; immagini ritoccate dispregiative; attacchi attraverso descrizioni fisiche negative che sono taggate, menzionate o pubblicate sull’account del personaggio pubblico, contenuti degradanti. 

“Diventare un personaggio pubblico non è sempre una scelta – spiega Davis – e questa fama può aumentare il rischio di bullismo e molestie, in particolare se la persona proviene da una comunità sottorappresentata, comprese le donne, le persone di colore o la comunità LGBTQ”.

Facebook fa sapere che nell’aggiornare queste norme ha lavorato con esperti tra cui sostenitori della libertà di parola e gruppi per la sicurezza delle donne, creatori di contenuti e figure pubbliche e che “continuerà a lavorare con esperti e ad ascoltare i membri della community per garantire che le nostre piattaforme rimangano sicure”. 

Irene Vitale

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