Il social network vuole lanciare una sezione interamente dedicata all’informazione e per questo potrebbe stringere accordi direttamente con gli editori, per consentire loro di monetizzare i contenuti postati.
Lo ha dichiarato Mark Zuckerberg in un’intervista sul futuro del giornalismo che lo stesso fondatore del social network più diffuso nel mondo ha realizzato con Mathias Döpfner, c.e.o. di Axel Springer, uno dei più importanti editori europei, particolarmente concentrato nel settore del digitale.
Zuckerberg non ha espressamente dichiarato che Facebook pagherà i giornali, ma ha ripetuto più volte che gli editori devono poter monetizzare ciò che producono e che il lavoro dei prossimi mesi sarà capire come realizzare la nuova sezione dedicata all’informazione.
«Il newsfeed di Facebook è nato per connettere gli amici, avere aggiornamenti delle loro vite, c’è anche informazione, ma c’è molta gente che vuole avere le news in particolare. Una delle cose che ha più funzionato lo scorso anno è il lancio di Watch, dedicato solo ai video. Possiamo usare una simile opportunità anche per le news», ha detto Zuckerberg.
«Puoi concretizzare meglio i tuoi piani?», ha chiesto il responsabile della casa editrice tedesca, «Qualsiasi cosa possa fare Facebook per rafforzare il giornalismo è molto apprezzato. Ma avete un modello equo? È possibile per gli editori avere realmente accesso ai consumatori e costruire una relazione diretta con loro? E/o avere una divisione dei ricavi? Penso che questo sia vitale, perché altrimenti se Facebook si trasformasse in un editore creerebbe una spiacevole dinamica che andrebbe anche contro se stesso».
Zuckerberg ha risposto che i quesiti posti da Döpfner sono relativi a temi su cui effettivamente riflettere e ha spiegato quali saranno i principi che guideranno la realizzazione del servizio: in primo luogo concertare parlando con chi lavora nel settore; in secondo luogo cercare di avere un’informazione affidabile e di alta qualità, il che significa anche porsi il problema di come ottenerla. «Penso che ci sia una reale opportunità», ha detto l’imprenditore statunitense, «all’interno di un servizio di news separato, di ottenere una migliore monetizzazione per gli editori rispetto a quella che abbiamo oggi sul newsfeed. In questo caso Facebook potrebbe avere potenzialmente un rapporto diretto con gli editori per assicurarsi che il loro contenuto sia disponibile, se è veramente un contenuto di alta qualità».
«Migliore è il business model che Facebook assicurerà agli editori, maggiore sarà l’attrazione per il giornalismo professionale», ha risposto il capo di Axel Springer. «Io sono stato sempre convinto che il giornalismo di qualità nel mondo digital può esistere solo se ci sono lettori paganti. E quando dieci anni fa ho suggerito che ci dovesse essere una sorta di framework legale per questo, c’era gente che rideva e sosteneva che internet deve avere tutto gratis: qui è tutto basato sulla reach, sui dati, non sui soldi. Ovviamente poi è venuto fuori che con quella reach non puoi pagare l’affitto, non compri la colazione. Così alla fine oggi c’è consenso sul fatto che il giornalismo digitale può esistere solo se c’è un pagamento». «C’è bisogno di un ecosistema in salute», ha concluso Döpfner rivolgendosi a Zuckerberg, «e voi avete bisogno di contenuti di qualità per restare rilevanti».
This year I'm hosting a series of discussions about the future of technology and society. This time I sat down with Mathias Döpfner in Berlin. He started his career as a journalist and he's now the CEO of Axel Springer, the largest publisher in Europe. We talked about the role quality journalism plays in building informed communities and the principles Facebook should use for building a news tab to surface more high quality news, including the business model and ecosystem to support it. We also discussed the privacy-focused vision I laid out for the future of social networking and the four ideas for internet regulation I published this weekend. These are important topics and I could have spent hours talking to Mathias about them. It's important to me that we help people get trustworthy news and find solutions that help journalists around the world do their important work.
Pubblicato da Mark Zuckerberg su Lunedì 1 aprile 2019
Il video dell’intervista, della durata di un’ora, è stato girato in Germania, a Berlino, e poi pubblicato sul profilo personale di Mark Zuckerberg: “è il primo”, come spiega lui stesso, “di una serie di discussioni sul futuro della tecnologia e della società che verranno prodotti quest’anno”.