Lo scorso 27 settembre, a Bruxelles, la Vicepresidente della Commissione europea, Vera Jourova, è intervenuta al convegno “A European Perspective: The Future of News and Debate in the EU”. In apertura dell’evento, organizzato dalla European Broadcasting Union (EBU), la Vicepresidente ha parlato di “ripulire lo spazio dell’informazione”. È l’obiettivo dell’European Media Freedom Act (EMFA), con nuove misure volte a ridurre la disinformazione e la censura.
Jourova ha lamentato “un orribile calo della fiducia nei media”. “L’indipendenza dei media è sotto pressione in alcuni Stati membri e questa pressione sta crescendo”, ha continuato, definendolo “un problema pan-europeo”. Queste criticità, secondo la promotrice dell’EMFA, sono state acuite dalla recente pandemia di Covid-19.
Le nuove misure promosse dalla Commissione
L’EMFA è stato presentato alla stampa lo scorso 16 settembre dalla Vicepresidente e dal Commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton. La bozza di regolamento prevede nuove garanzie per i media contro le ingerenze pubbliche e private. Pone nuovi requisiti di trasparenza nella proprietà dei mezzi d’informazione e nell’allocazione della pubblicità statale e regola le fusioni di mercato.
Il testo prevede l’istituzione di un nuovo ente comunitario per la supervisione dei media. Compito della nuova autorità sarà garantire l’applicazione delle nuove regole ed emettere pareri sulle decisioni dei singoli Paesi. Si occuperà inoltre di coordinare le misure nazionali relative ai media extra-europei. Infine, guiderà il dialogo tra i media e le Big Tech.
L’EMFA prevede, inoltre, ulteriori tutele contro la rimozione ingiustificata di contenuti multimediali da parte delle piattaforme. Queste sono tenute a fornire motivazioni chiare agli editori prima di procedere. In conclusione, il progetto vieta l’uso di software spyware sui giornalisti da parte delle autorità dei Paesi membri, come accaduto nel recente caso Pegasus.
Le voci contrarie
Due grandi associazioni europee degli editori hanno duramente criticato le misure proposte. L’ENPA (European Newspaper Publishers Association) le ha definite “un’ingiustificata e problematica centralizzazione delle politiche sui media”. Il Direttore esecutivo dell’ENPA, Ilias Konteas, ha invitato gli Stati membri a rifiutare il provvedimento, che a suo dire “mette a repentaglio i principi chiave della libertà di stampa”. Sulle stesse posizioni anche l’EMMA (European Magazine Media Association).
Le due associazioni hanno mostrato scetticismo anche rispetto al rapporto tra media e Big Tech. ENPA sostiene che le misure proposte “non limitano, anzi cementano il diritto a rimuovere arbitrariamente contenuti editoriali” da parte delle piattaforme.
Articolo di F.L.