Media Freedom Act, il Cnog partecipa alla consultazione pubblica Ue

“Le caratteristiche e la specificità dell’Ordine dei Giornalisti, il tema del pluralismo e dell’uso delle risorse pubbliche, e poi la nuova figura del giornalista negli scenari della comunicazione digitale e la necessità di rafforzare e rendere omogenee le tutele per i giornalisti in Europa, dove minacce ed aggressioni sono in costante aumento”. Questi i principali punti del documento inviato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti alla Commissione Europea.

La Commissione Ue ha lanciato a gennaio una consultazione pubblica sui temi del libero mercato dei media e del pluralismo. Lo scopo è quello di valutare l’opportunità di una eventuale revisione delle direttive europee in materia, oppure se procedere con l’elaborazione di una nuova direttiva.

Secondo la nota sul sito del Cnog, “si è ritenuto opportuno inviare un contributo che, oltre ad illustrare sommariamente le funzioni dell’Ordine (esperienza unica in Europa), si soffermasse su alcuni aspetti riguardanti l’attività giornalistica: lavoro, precariato, risorse, pluralismo, autonomia del giornalismo, nuovi profili digitali e necessità di tutele omogenee a fronte di aggressioni e minacce sempre più frequenti in Europa”.

Libertà di stampa in Ue

Intanto, è stato pubblicato il rapporto annuale redatto dalle 15 associazioni che gestiscono la piattaforma per la protezione dei giornalisti del Consiglio d’Europa.

Secondo il report le minacce alla libertà di stampa sul continente europeo sono aumentate del 41% nel 2021, passando da 200 a 282. Sono in crescita anche le minacce online, passate da 70 a 110. I numeri dovrebbero spingere i social network ad agire più responsabilmente ad esempio contro l’hate speech.

Si parla, in particolare, di assassinio di giornalisti, attacchi fisici e verbali e cause legali nei loro confronti, oltre che leggi che riducono le loro possibilità di lavorare, e l’indipendenza dei media.

La Commissione Ue ha infatti proposto una serie di nuove regole, contenute in una direttiva e una raccomandazione, per mettere un freno all’abuso di azioni legali contro giornalisti e difensori dei diritti civili.