Elon Musk, dopo l’acquisizione di Twitter, è pronto ad attuare i primi cambiamenti.
La proposta di Musk è quella di rendere gratuita la lettura degli articoli di giornale protetti da paywall. Questo servizio rientrerà nell’abbonamento a Twitter Blue, la versione premium di Twitter. Nei giorni scorsi il costo di questo abbonamento è stato oggetto di grande dibattito, ma sembra che il tycoon sudafricano lo fisserà ad 8 dollari al mese.
Il piano di Elon Musk
L’abbonamento a Twitter Blue comprenderà il badge di verifica (la cosiddetta “spunta blu”), la priorità di replica ai tweet e la possibilità di postare audio e video lunghi.
In più, Elon Musk vuole offrire agli utenti l’opportunità di dire addio all’abbonamento richiesto dalle grandi testate per leggere gli articoli sui propri siti. In un tweet l’imprenditore ha dichiarato di voler “superare il paywall degli editori disposti a lavorare con noi”. Per 8 dollari al mese, quindi, gli utenti potrebbero leggere tutti gli articoli degli editori associati a Twitter.
Questa proposta rappresenterebbe una novità per il mondo dell’editoria. Il CEO di Tesla vorrebbe introdurre nel mondo giornalistico un modello di distribuzione simile a quello che Netflix ha creato per i film e Spotify per la musica.
In un’intervista inedita per The Kilowatts, prima dell’acquisizione del social, il businessman aveva già prospettato questa idea come soluzione alla mancata crescita di abbonamenti dei grandi quotidiani.
Twitter dirà addio alla pubblicità
Il piano di abbonamento è il primo passo per trovare una fonte di sostentamento alternativa. Musk vorrebbe tentare di liberarsi definitivamente delle inserzioni pubblicitarie su Twitter, che al momento rappresentano il 90% degli introiti della piattaforma.
La volontà dell’imprenditore sudafricano potrebbe essere presto esaudita, visto che molte concessionarie pubblicitarie per prime stanno lasciando il social network. General Motors, Interpublic Group of Companies e Havas Media hanno sospeso la pubblicità in attesa delle eventuali nuove policy sulla moderazione dei contenuti.
Articolo di Y.F.B.