C’è un comparto dell’editoria che è stato ignorato dai vari provvedimenti di ristoro previsti dal governo. Si tratta dell’editoria periodica di settore e per questo l’Associazione Nazionale Editoria di Settore (ANES) ha inoltrato al Governo una “nota di denuncia del grave stato di crisi che il settore dell’editoria specializzata e professionale sta affrontando, con richiesta di urgenti interventi concreti, specifici e mirati”.
ANES aveva già fatto presente il problema al precedente esecutivo, ma con l’insediamento del nuovo non ha perso tempo ed è tornata a farsi sentire “allo scopo di veder considerate le istanze della filiera nell’imminente decreto “Sostegni”, ma anche nella definizione di un focus specifico dedicato al settore nel futuro Recovery Plan”.
“L’emergenza sanitaria ha compromesso gravemente i fatturati degli editori, nonostante il settore abbia potuto operare durante i vari lockdown – continuando peraltro a garantire l’unico mezzo di formazione e informazione per intere categorie professionali – in quanto tali attività traggono notoriamente profitto dagli investimenti pubblicitari delle aziende di cui sono state interrotte le attività, le quali hanno inevitabilmente ridotto o interrotto le proprie uscite”.
A raccontare lo stato di crisi del comparto, sono gli stessi dati Nielsen: “la perdita nell’anno per i periodici in termini di investimenti pubblicitari è stata del -36,6% rispetto all’anno precedente nel quale, peraltro, il settore dei periodici già perdeva il -15,3% rispetto al 2018. Con Il 2020 che è stato consegnato alla storia come “il peggiore anno degli ultimi 75, confermato da una caduta del PIL dell’8,9%”, come dichiarato da Alberto Dal Sasso, AIS managing director di Nielsen”.
La nota di ANES prosegue spiegando che “ad aggravare tale situazione si è aggiunta la sospensione per mesi di eventi, fiere e congressi, dai quali i media specializzati traggono notoriamente benefici”.
Nonostante tale scenario e l’allarme lanciato dall’Associazione, per ora non è stata ancora avviata nessuna iniziativa specifica a supporto dell’Editoria di Settore, “con l’unica eccezione delle misure previste dal Mibact a sostegno degli editori di pubblicazioni di arte e cultura, che rappresentano però soltanto l’1% circa del comparto degli specializzati”.
“In considerazione del grave quadro economico in cui il comparto versa ed al fine di scongiurare la crisi definitiva delle imprese editoriali b2b, professionali e specializzate con il conseguente immaginabile danno economico e occupazionale, l’Associazione ha chiesto con urgenza una serie di interventi – per i quali sta attendendo riscontro dagli interlocutori politici ai quali si è rivolta – che auspica siano considerati in fase di conversione della Legge di Bilancio e/o in eventuali ulteriori provvedimenti di ristoro”.