Green pass rafforzato anche per entrare in edicola e in libreria. Questa la nuova decisione del governo che ha ridefinito una serie di regole per l’accesso ai luoghi pubblici al chiuso, nell’ottica di contrastare e prevenire il contagio.
Almeno per quanto riguarda i rivenditori di giornali e riviste, la novità ha un po’ poco senso, considerando che la maggior parte delle edicole sono all’interno di chioschi sul marciapiede, quasi totalmente all’aperto senza l’effettiva entrata in un luogo chiuso.
“Ci sorprende l’obbligo di esibire il green pass nelle edicole. Mentre prima, infatti, ritenevamo esagerato escludere dall’esonero di esibire il green pass anche le edicole nelle quali si entra dentro per acquistare il giornale, visto che si entra uno alla volta con la mascherina per pochi secondi e vanno via, ora che sono state escluse anche quelle su strada, i cosiddetti chioschi lo trovo incredibile, non trovo le parole per commentare”, ha commentato Ermanno Anselmi, coordinatore nazionale della Federazione nazionale dei giornalai.
Gli stessi librai hanno spiegato come la misura “rappresenti un aggravio” per il settore, con l’auspicio che duri il meno possibile.
Comparto già in crisi
Le edicole, rimaste aperte durante il primo lockdown proprio per tutelare il diritto all’informazione di tutti i cittadini, sono duramente colpite da anni da una crisi delle vendite che sembra non destinata a concludersi.
Solo pochi mesi fa le organizzazioni degli edicolanti avevano plaudito agli strumenti di sostegno messi in campo dal governo (il bonus edicola e il tax credit) risultati estremamente importanti per la rete di vendita per arrestare o quantomeno ad attenuare il trend di chiusure di rivendite che proseguiva da anni.
La chiara richiesta fatta poi al sottosegretario con delega all’Informazione e all’Editoria, Giuseppe Moles, di “confermare e rafforzare” queste importanti misure per preservare una rete di vendita capillare, non è stata sufficiente.