La Commissione europea sta redigendo alcune raccomandazioni destinate agli Stati membri per accelerare i tempi di designazione di un’autorità statale indipendente per contrastare la disinformazione.
Un fronte efficiente e coordinato
Come prevede il Digital Services Act (DSA), la lotta contro la disinformazione e la diffusione di contenuti illegali è di primaria importanza. Nonostante il DSA sarà applicato nella sua totalità solo entro il 17 febbraio 2024, l’Ue chiede l’intervento urgente di un’autorità indipendente, il Digital Services Coordinator (DSC).
Ogni Stato membro dell’Ue sarà tenuto a scegliere il proprio DSC che, insieme ad altre Autorità nazionali di sicurezza online, dovrà contrastare la disinformazione. Adeguandosi progressivamente al DSA, l’Autorità sarà anche tenuta a bloccare la diffusione di tutti i contenuti illegali su piattaforme online.
Alcune regole del DSA sono già in vigore dal 25 agosto 2023 per tutte le grandi piattaforme, come X, Meta, Youtube e TikTok.
Considerati, però, gli ultimi sviluppi politici internazionali (la guerra in Ucraina, gli attacchi terroristici in Europa e il conflitto Hamas-Israele), l’Ue teme un’amplificazione non solo di fake news, ma anche della diffusione di contenuti illegali che incitano all’odio e alla violenza.
L’Ue, dunque, si impegna a redigere formalmente queste raccomandazioni in tutte le 24 lingue europee. Saranno valide fino al 17 febbraio 2024, quindi fino a quando il DSA non sarà pienamente in vigore.
Articolo di T.S.