Dl Rilancio in G.U., confermate tutte le norme per il settore editoriale

Il Dl Rilancio, presentato qualche giorno fa dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, è stato pubblicato nella giornata di ieri in Gazzetta Ufficiale.
Sale a 266 articoli l’ultima versione, firmata dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Come annunciato nei giorni scorsi dal Sottosegretario con delega all’editoria, Andrea Martella, le norme sull’editoria sono rimaste invariate e sono contenute negli articoli dal 186 al 195.

Confermati quindi il credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari, per l’acquisto della carta dei giornali e per i servizi digitali, il regime di forfettizzazione delle rese dei giornali e il bonus una tantum per le edicole.

Gli articoli successivi introducono la procedura straordinaria semplificata per l’accesso ai contributi diretti per l’editoria -art. 191- e la contribuzione figurativa per giornalisti ammessi a cassa integrazione in deroga -art. 193-.

Per quanto riguarda l’INPGI, è stato fissato con il nuovo Dl il differimento del termine per la procedura di riequilibrio dell’Istituto di previdenza dei giornalisti, inizialmente previsto per il 30 giugno 2020, ora spostato al 31 dicembre 2020 (art. 192).

Proroga degli affidamenti dei servizi di informazione primaria -art. 194- e lo stanziamento di un Fondo emergenze per le emittenti locali sono gli ultimi provvedimenti previsti nel “Capo II – Misure per l’editoria” -art. 195-.

Il credito di imposta per gli investimenti pubblicitari -art. 186- “limitatamente all’anno 2020” è concesso “nella misura unica del 50% del valore degli investimenti effettuati […] entro il limite massimo di 60 milioni di euro, che costituisce tetto di spesa”. Di questi, 40 milioni di euro sono “per gli investimenti pubblicitari effettuati su giornali quotidiani e periodici, anche online”.

Inoltre, il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione è incrementato per il 2020 nella misura di 32,5 milioni di euro.

L’imposta sul valore aggiunto, per il 2020, può applicarsi “diminuito a titolo di forfettizzazione della resa del 95% per i giornali quotidiani e periodici” e dei relativi supporti integrativi -art. 187-.

Ritorna anche il credito di imposta per l’acquisto della carta -art. 188-, che sarà riconosciuto alle “imprese editrici di quotidiani e periodici iscritte al ROC”, pari all’8% della spesa sostenuta nel 2019. Tetto di spesa per il 2020: 24 milioni di euro. Il credito di imposta per la carta “non è cumulabile con il contributo diretto alle imprese editrici di quotidiani e periodici”.

Per sostenere gli “oneri straordinari” sostenuti dagli edicolanti che hanno svolto la loro attività durante l’emergenza sanitaria, il Governo ha previsto un bonus una tantum -art. 189- fino a 500 euro, con tetto di spesa fissato a 7 milioni di euro. Qualora le risorse non fossero disponibili rispetto alle richieste effettuate, si procederà alla “ripartizione delle stesse tra i beneficiari in misura proporzionale al contributo”.

Finalmente nel nuovo Dl sono previste anche delle norme dedicate unicamente ai giornali digitali -art. 190-. Per il 2020 è previsto un credito di imposta “pari al 30% della spesa effettiva sostenuta nell’anno 2019 per l’acquisizione dei servizi di server, hosting e manutenzione evolutiva”, entro un limite di 8 milioni di euro. Potranno fare la richiesta le imprese di quotidiani e periodici iscritte al ROC che “occupano almeno un dipendente a tempo indeterminato”. Anche qui, nel caso di insufficienza delle risorse stanziate rispetto alle domande pervenute, si avvierà una ripartizione proporzionale.