Web e Innovazione

Digitalizzazione: Italia al 23esimo posto in Ue, fondamentale il PNRR

17esima per fattori abilitanti la trasformazione digitale, 23esima per effettivo livello di digitalizzazione, con un gap rispetto alla media europea in particolare nel capitale umano.

Questi i dati relativi alla digitalizzazione del nostro Paese, inserito in una classifica stilata a livello Ue, che quindi comprende i 27 Stati membri. I risultati sono quelli del Digital Maturity Indexes (DMI), elaborati dall’Osservatorio Agenda Digitale della School of Management del Politecnico di Milano.

I dati

Il DMI risulta essere ancora basso nonostante la grande spinta alla digitalizzazione portata dalla pandemia e gli importanti piani di investimento messi in campo dal nostro Paese.

Scendendo nel dettaglio, però, il report analizza anche la diversificazione territoriale italiana che ha portato ad un indice di digitalizzazione ancora relativamente basso. Infatti, è stato elaborato un DESI (Digital Economy and Society Index) per le regioni e le province autonome, da cui emerge un forte divario territoriale sulla Penisola. Ma una distanza significativa è presente anche con il resto d’Europa, per le aree più avanzate.

L’opportunità del PNRR

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è quindi un’occasione non da poco per far alzare effettivamente il DMI e portarci tra i primi Paesi Ue per digitalizzazione dei servizi e delle imprese.

In particolare, il PNRR dedica a iniziative di digitalizzazione oltre 65 miliardi di euro, di cui 40 specificamente stanziati per la transizione digitale.

“Per concretizzare tutto il potenziale di trasformazione digitale associato al PNRR è necessario ‘unire i puntini’, raccordando visioni, risorse e sforzi che, se non ben allineati, rischiano di far perdere tempo ed energie”, spiega Alessandro Perego, responsabile scientifico dell’Osservatorio Agenda Digitale. “Bisogna raccordare infatti il PNRR con gli altri piani strategici, le risorse previste con le altre disponibili per la trasformazione digitale, il centro con i territori, le esigenze di breve con quelle di lungo periodo. Per cogliere a pieno le opportunità di digitalizzazione del Paese, inoltre, la PA deve configurarsi come piattaforma di innovazione capace di lavorare con le imprese, con capacità progettuali e di cooperazione strategica”.

Irene Vitale

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