Dati Nielsen di aprile, il mercato pubblicitario crolla, ma a maggio primi segni di ripartenza

I dati del mese di aprile del mercato pubblicitario sono ancora con il segno meno, ripercussione negative del periodo di lockdown e dello stop prolungato della maggior parte dei settori produttivi.

I dati Nielsen parlano chiaro, -22,5% nel periodo gennaio-aprile 2020, quindi 2 mesi (marzo e aprile) di pieno lockdown, dato realistico solo se si esclude la raccolta web sul search, sui social, gli OTT in generale e gli annunci classified (ovvero gli sponsorizzati). Nello specifico, il mese di aprile si chiude con una pesante contrazione del -44,2%, che porta la raccolta nel primo quadrimestre a -18,5%. 


Il settore editoriale perde molto, con i quotidiani che registrano il -24,1% degli investimenti pubblicitari e i periodici che arrivano fino al -33,3%. Nel singolo mese di aprile, perdono rispettivamente il -40,3% e -56,5%.

Conseguenze negative anche per internet e quindi per i giornali online: infatti, la raccolta dell’intero universo del web advertising ad aprile segna un calo del -31,9%, e porta la perdita del quadrimestre a -12,5%.

In generale, nell’analisi dei singoli settori, emerge un dato positivo per il comparto media/editoria, che risulta essere tale solo se confrontato con quello dell’anno precedente. Infatti, si registra una crescita del +1,5% rispetto allo stesso periodo del 2019. Relativamente al periodo gennaio – aprile, il calo è forte in tutti i settori, esclusi quelli di “gestione casa” ed “enti / istituzioni”. 

Alberto Dal Sasso, AIS managing director di Nielsen ha commentato, in riferimento ai dati di aprile che era stato previsto “che il mercato pubblicitario avrebbe avuto un andamento peggiore dei mesi precedenti, perché coincidente con la chiusura totale. In Italia, così come anche in altri Paesi europei, aprile è stato il mese in cui si è verificato uno squilibrio tra domanda ed offerta di pubblicità mai sperimentato in passato nelle modalità che abbiamo conosciuto durante il lockdown, con picchi di audience elevati e, per contro, investimenti pubblicitari stagnanti. Già a maggio, con l’allentamento delle limitazioni, gli investitori hanno cominciato a riaffacciarsi”.

Nielsen, relativamente al mese di maggio, ha iniziato a registrare una lenta e graduale ripresa nell’acquisto degli spazi pubblicitari su TV, radio e giornali, merito della lenta ripresa, delle riaperture e di una timida spinta al ritorno alla normalità. Si è registrato anche un cambio di linguaggio: meno riferimenti al Covid19 e l’ottimismo è più al centro della comunicazione, tanto che sono in ripresa anche settori quasi totalmente bloccati durante il periodo più acuto della pandemia. 

Dal Sasso poi, commentando i dati di maggio, afferma:

“Dobbiamo guardare al mese di aprile come qualcosa ormai dietro alle nostre spalle, come il confine tra la chiusura e la ripartenza”.

Adesso bisogna concentrarsi sulla ripresa e sulla ripartenza di tutte le attività, “in questo quadro, le aziende hanno bisogno in primis di fiducia nel futuro e di segnali di ripartenza dei consumi per riprendere la strada giusta, oltre che di sostegno reale da parte delle istituzioni, in Italia ed in Europa.

Irene Vitale

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