Sono passati dodici mesi dalla presentazione del Data Act Ue. Un altro pilastro della regolamentazione digitale europea che si andrebbe ad aggiungere ai neo approvati Digital Services Act (DSA) e Digital Markets Act (DMA).
Il Data Governance Act (DGA), questo il nome completo, ha lo scopo di regolare la condivisione di dati dando più controllo e di condivisione a utenti, aziende e pubbliche amministrazioni, e diritto di veto contro le ingerenze dei governi stranieri.
È stato definito come “essenziale per tutti i settori industriali”. Con il Data Act, l’Europa ha “l’opportunità di aumentare considerevolmente il valore generato dai dati industriali per la sua economia, la sua competitività ma anche per la sua società”, ha spiegato Thierry Breton, Commissario europeo per il mercato interno.
Approvazione del Parlamento
La plenaria del Parlamento europeo ha approvato la sua posizione negoziale con 500 voti favorevoli, 23 contrari e 110 astensioni.
Si lavora ora alle ultime sistemazioni sul testo, così da giungere a un primo accordo da presentare poi agli eurodeputati, ottenendo così l’approvazione definitiva entro la fine di giugno.
Il lavoro sul testo spetta alla Svezia, che è di turno per la presidenza. Si punta a rassicurare le imprese sull’obbligo di condivisione, introducendo la possibilità di rifiutare la trasmissione dei dati sui segreti commerciali “in circostanze eccezionali” se dimostrano di andare incontro a “gravi danni economici”.
Le modifiche riguardano anche “tutte le misure ragionevoli per impedire l’accesso illecito” ai dati da parte dei governi terzi.