Nel nostro Paese continuano a crescere gli attacchi hacker. A fronte di una crescita dell’80% (dati del Viminale) si registra, però, un numero crescente di aziende che si occupano di sicurezza informatica. +5,4% negli ultimi nove mesi, toccando quota 3.147, fotografano Unioncamere e Infocamere.
Il settore prosegue l’evoluzione, anche dopo il boom registrato nel biennio 2018-2020. Il 22% delle aziende, mediamente composte da nove addetti, si concentra nel Lazio, dove al 30 giugno scorso avevano sede 708 società. Al secondo posto c’è la Lombardia, con 581 imprese, seguita da Campania, Sicilia e Veneto, rispettivamente con 317, 216 e 209 aziende anti-hacker.
Gli attacchi nella Penisola
In particolare, l’Italia si classifica al nono posto nella classifica mondiale dei Paesi per numero di violazioni di dati personali.
Secondo un rapporto dall’azienda di cybersicurezza Surfshark dal 2004 ogni italiano ha sperimentato, in media, circa quattro furti di dati digitali personali come password, indirizzi mail o altri dati.
Saranno quindi fondamentali i fondi del PNRR, che mette a disposizione un investimento da 623 milioni, con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale nelle vesti di soggetto attuatore.