Il Movimento Italiano Genitori ha realizzato un’indagine sui pericoli del web nella cittadinanza digitale dei ragazzi su un campione di 1.144 minori
In occasione del Safer Internet Day 2021 che si celebra oggi 9 febbbraio, è stata presentata la nuova campagna sociale del MOIGE “Giovani Ambasciatori per la cittadinanza digitale” contro il cyberbullismo ed altri pericoli del web. La campagna è promossa in collaborazione con la Polizia Postale e il Ministero dell’istruzione, il DIS-Dipartimento Informazioni Sicurezza, l’ANCI, Repubblica Digitale e l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia.
I punti qualificanti della campagna riguardano:
– la formazione ed attivazione di 1.250 “Giovani Ambasciatori per la cittadinanza digitale”, che rappresenteranno un punto di riferimento di formazione e segnalazione per i loro ‘pari’ all’interno dell’istituto di appartenenza.
– Novità di quest’anno: a disposizione delle scuole anche il Centro mobile digitale, uno spazio digitale per studenti, docenti e genitori che consente di accedere agli stessi servizi di supporto e materiali formativi già presenti nel Centro mobile on the road.
Nel corso della presentazione, sono stati diffusi alcuni dati (positivi e negativi) molto importanti per capire il mondo dei giovani che si affacciano sul web:
– La generazione Z è iperconnessa ma desiderosa di guardarsi negli occhi: 3 su 4 controllano continuamente le notifiche, ma ben 9 su 10 preferiscono parlarsi dal vivo;
– Irresponsabili: 1 minore su 3 dà il numero di cellulare agli sconosciuti ma cancellano la cronologia per evitare controlli parentali;
– Due minori su 10 hanno sono ‘’editori di se stessi’’ avendo un proprio canale social dove postano la loro vita;
– Il 17% dei bambini tra i 6 e i 10 anni dichiarano di avere un account Tik Tok, il 14% Youtube, il 9% Instagram;
– Il 64% dei giovani italiani tra gli 11 e 14 anni dichiarano di utilizzare Tik Tok, mentre il 60% utilizza anche Instagram;
– Grave che il 56% dei ragazzi, non sappia come gestire un episodio di bullismo o faccia finta di niente;
– Molto responsabili durante i pasti, ben 9 ragazzi su 10 si staccano dallo smartphone.
TRA DIGITALE E CYBER RISK: RISCHI E OPPORTUNITÀ DEL WEB
Nel corso della conferenza stampa sono stati presentati i dati dell’indagine “Tra digitale e cyber risk: rischi e opportunità del web” realizzata dall’Istituto di ricerca Piepoli per il Moige, su un campione di circa 1200 minori.
Dall’analisi emerge che il mondo dei ragazzi italiani nel corso dell’ultimo anno si è concentrato nei 6 pollici del loro smartphone, che ha sostituito per quote rilevanti di ragazzi le chiacchierate con gli amici, le conversazioni in famiglia, e persino la televisione, che a volte, quasi come un camino digitale, riuniva la famiglia e generava occasioni di confronto e racconto. Infatti, 1 ragazzo su 2 tiene i genitori e gli adulti fuori dal mondo social e (1 su 4) cancella la cronologia.
Aumentano le fake news presso i nostri figli: quasi 4 ragazzi italiani su 5 si informano sugli avvenimenti che accadono nel mondo attraverso il web, soprattutto sui Social Network. E lo fanno pur dichiarando apertamente di essere “caduti nella trappola delle fake news” nel 56% dei casi.
Perché lo fanno? Perché il loro mondo si è concentrato, sempre di più, nello smartphone, che 2 ragazzi su 3 dichiarano di utilizzare molto più di prima, e di farlo da soli, senza la presenza dei genitori o di fratelli e sorelle.
Una tendenza all’isolamento molto più forte tra i ragazzi che frequentano le scuole superiori. Inoltre, scoprire cosa fanno online è difficile, solo 1 genitore su 3 dà limiti di tempo di connessione, e meno della metà dei genitori sa cosa fa online il proprio figlio. E purtroppo i social non permettono ai genitori di avere alcun controllo sulle attività dei loro figli minorenni.
Il bullismo è presente nelle scuole e fuori dalle scuole, tanto che quasi 6 bambini su 10 hanno assistito ad episodi di prepotenza, e quasi uno su due ha assistito ad episodi di cyberbullismo. Preoccupa che oltre la metà dei ragazzi che assiste a casi di bullismo non sanno come comportarsi o fanno finta di niente (56%)
Tra i ragazzi che hanno subito atti di bullismo, dominano scherzi telefonici, messaggi di minacce, insulti ma non mancano foto o video.
I ragazzi, davanti a questi atti, si sentono arrabbiati (37%), soli (25%), isolati (23%). Uno stato d’animo che condividono uno su due 48% con genitori. ed uno su 4 con amici, ma solo il 14% con i docenti.
Ma, per fortuna, l’indagine del Moige non dà solo brutte notizie:
Da qui occorre ripartire…