L’evento formativo si è svolto a Roma, nella sede della FNSI. Presentato un ‘Documento finale’ e una ‘Lettera aperta delle giornaliste italiane’.
La Commissione Pari Opportunità della Federazione nazionale della stampa italiana, l’Ordine dei giornalisti del Lazio, l’INPGI ed altre associazioni di categoria, hanno organizzato, nella sede della FNSI a Roma, l’evento formativo ”Cronache del Dissenso: Media, molestie sessuali, disparità “, aperto a registe, attrici e colleghe giornaliste di carta stampata, agenzie di stampa, tv e web.
La finalità dell’incontro è stata quella di far crescere una cultura della mobilitazione contro le molestie sessuali e le disparità di trattamento nei salari e nelle carriere, assegnando al mondo dell’informazione un forte ruolo nella battaglia delle donne contro gli abusi.
L’evento è stato coordinato da Anna Bandettini e Tiziana Ferrario, che al termine dell’incontro ha letto il comunicato.
Hanno partecipato al convegno i rappresentanti degli enti di categoria, direttrici e direttori di testate, giornaliste e giornalisti, docenti, attrici, registe, e donne dello spettacolo italiano.
Dopo i saluti introduttivi della presidente della Cpo Fnsi, Alessandra Mancuso e della presidente dell’Odg Lazio, Paola Spadari, sono intervenuti la presidente della Rai, Monica Maggioni, il direttore de La Stampa, Maurizio Molinari, il direttore dell’Ansa, Luigi Contu, il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani, la presidente dell’Inpgi, Marina Macelloni, e la corrispondente dall’Italia del New York Times, Gaia Pianigiani.
Partendo dal manifesto ‘Dissenso Comune’, e dalle denunce di molestie di alcune delle più note protagoniste dei palcoscenici italiani, anche le giornaliste italiane riaffermano così la necessità di un cambiamento del sistema culturale della società.
Il seminario è stato ripreso in video postato su Youtube dall’OdG del Lazio e rilanciato su Twitter e gli altri social media.
Durante il suo intervento, la presidente dell’INPGI, Marina Macelloni ha illustrato la disparità salariale esistente ancora oggi nelle redazioni media tra giornalisti uomini e colleghe donne. «Ho notato che la maggior parte del divario tra donne e uomini si registra sulle posizioni alte e sulle età avanzate – ha sottolineato – e si assottiglia tra i 35 e i 45 anni per poi aumentare di nuovo nei lavori di primo ingresso, ossia praticanti e redattori con meno di 30 mesi di anzianità. Questo significa che aumentano le condizioni perché questo divario continui ad esistere ed ampliarsi. Se neanche nel ruolo di redattore ordinario si riesce ad ottenere che a parità di lavoro di ingresso alla professione corrisponda la stessa parità di retribuzione, vuol dire che non c’è via di uscita. Anche per quanto riguarda i giornalisti INPGI2, la disparità à evidente. Una situazione che, oltre la questione redditi e lavoro, toccherà le future pensioni».
«Le donne hanno e avranno pensioni inferiori rispetto agli uomini perché escono prima dal mondo del lavoro per occuparsi della famiglia, degli anziani, dei nipoti, dei bambini e questo vuol dire che non hanno il tempo lavorativo sufficiente per maturare una pensione adeguata e all’altezza dei loro colleghi. – ha aggiunto la presidente INPGI – Lancio quindi un appello ai direttori e al sindacato affinché nel prossimo contratto si occupino di più dei redditi delle donne perché senza redditi non c’è pensione, non c’è futuro, non c’è giustizia», ha concluso Macelloni.
Al termine dell’evento, con la lettura grazie alla giornalista e conduttrice televisiva Tiziana Ferrario, del propositivo ‘documento finale’ – sintesi della mattinata – all’insegna di responsabilità e impegno, di obblighi e verifiche, di richiesta e mandato rivolto a tutti, astanti e non, redatto per l’occasione condivisa.
Ad oggi, sono oltre 450 giornaliste italiane e rappresentanti degli enti di categoria ad aver firmato la petizione online contro le molestie sessuali e le disparità, nei salari e nelle carriere, chiedendo così un forte ruolo dell’informazione nella battaglia delle donne contro gli abusi.
A seguire il documento finale ‘Cronache del dissenso’ e la lettera aperta delle giornaliste italiane:
– Cronache del dissenso – Documento finale.
– Lettera aperta delle giornaliste italiane (petizione online).
Le giornaliste interessate ad aderire all’iniziativa, possono firmare l’appello al seguente link.