Ennesima chiusura di un’edicola, stavolta a Matera. Il caso è diventato un emblema della crisi che si sta abbattendo sul sistema delle edicole.
Negli anni le edicole hanno attraversato dei profondi cambiamenti, a partire dal progressivo allargamento dei servizi offerti. Alcune edicole si sono trasformate in mini bazar, altre adesso offrono servizi di consegna e ritiro pacchi. Addirittura edicole selezionate rilasciano la stampa di certificati anagrafici alla cittadinanza. Il tentativo è quello di aumentare il flusso di clienti.
Il Vicepresidente di SNAG (Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai), Carlo Monguzzo, ha commentato questa decisione dicendo che questi ampliamenti sono un primo passo in avanti, ma non sono la soluzione definitiva. “[…] È un inizio, un primo passo per far sì che le edicole diventino altro. In ogni caso i servizi non bastano a colmare il vuoto che si è creato nell’abbassamento della vendita di quotidiani e periodici”, dice Monguzzo.
Produrre certificati e offrire un servizio di ritiro/consegna pacchi aumenta il flusso di clienti, ma come nota Monguzzo, non sono i certificati a creare una clientela nuova e fissa per l’edicola.
Un’edicolante associata allo SNAG ha chiuso la propria attività dopo la richiesta al Comune di potersi trasferire in un chiosco edicola abbandonato da anni. Non ha ottenuto alcuna risposta e, dopo aver abbassato la saracinesca, ha lanciato un appello tramite Renato Russo, Vicepresidente SNAG.
Russo ha inviato una lettera aperta al sindaco di Matera e al Sottosegretario per l’editoria Giuseppe Moles. Nell’appello egli ribadisce l’importanza di una rete diffusa sul territorio per garantire un’informazione quotidiana e locale. Una rete capillare di edicole è un passo fondamentale per assicurare ai cittadini un’informazione pluralista e di qualità.
“Senza voler minimamente sindacare la legittimità dell’operato dell’Amministrazione comunale nel negare il trasferimento, è doveroso segnalare questa vicenda che è sintomatica di come la burocrazia troppo spesso ostacoli il raggiungimento di obbiettivi certamente condivisibili e condivisi come quello di riqualificare le strutture abbandonate e di tutelare una rete di vendita dedicata alla stampa capillare sul tutto il tessuto comunale” afferma Russo.
In realtà il caso di Matera non è isolato, le edicole in Italia sono in crisi da molto tempo e chiudono a ritmi vertiginosi. La principale causa è la diminuzione delle vendite di giornali cartacei che non permette più di sostenere le spese gestionali.
Nel 2020, durante la pandemia da Coronavirus, le edicole sono state inserite dal Governo nella lista degli esercizi necessari ai cittadini. Di conseguenza sono state stanziate delle misure di aiuto per fronteggiare la crisi. In particolare, durante tutto l’anno, il Governo ha erogato contributi a fondo perduto, crediti di imposta fino a 4000 euro e un bonus una tantum di 1000 euro.
Le soluzioni a questa crisi sembrano provenire dai cittadini privati. A Venezia e Bologna, due storiche edicole sono riuscite a sopravvivere grazie ad una raccolta fondi.
ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani -ha stupulato un accordo con le associazioni di categoria degli edicolanti per riqualificare i chioschi edicola già presenti sul territorio. Questo protocollo di intesa segue altri accordi già presi fra gli stessi per ampliare i servizi offerti dalle edicole.
Sono, comunque, tentativi sparsi di soluzione ad un problema strutturale.
Articolo di Y.F.B.
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