
Nell’ipotesi che la fase acuta dell’emergenza sanitaria si vada esaurendo alla meta’ del secondo trimestre dell’anno, la caduta cumulata del Pil trimestrale (che e’ pari a 430 miliardi) nei primi due trimestri diminuira’ del 10%, sostengono gli Industriali.
La ripartenza nel secondo semestre sara’ comunque frenata dalla debolezza della domanda di beni e di servizi. I consumi delle famiglie, nella prima meta’ del 2020, risentiranno delle conseguenze dell’impossibilita’ di realizzare acquisti fuori casa, a esclusione di alimentari e prodotti farmaceutici.
Il totale della spesa privata sara’ inferiore del 6,8% rispetto a quello dell’anno scorso e a risentirne saranno i settori dell’abbigliamento, dei trasporti, dei servizi ricreativi e di cultura, i servizi ricettivi e la ristorazione. Gli investimenti delle imprese sono la componente del PIL piu’ colpita nel 2020 (-10,6%), seguita dall’export (-5,1% nel 2020).
(ITALPRESS).