Coronavirus, le grida di allarme della piccola e media editoria

Anche l’editoria colpita dal Covid-19 attende aiuti dal governo con proposte sostenibili ed attività coerenti.

L’USPI si è già attivata presso la Presidenza del Consiglio, le competenti Commissioni parlamentari e gli organi deputati delle regioni interessate.

“Coronavirus” non significa solo salute, protocolli medici, restrizioni e coercizioni alla normale vita di relazione della popolazione colpita, significa anche, per gli editori medio piccoli, cartacei e online, disdette di contratti legati ad eventi o attività aziendali, crollo della vendita dei servizi pubblicitari, mancate entrate dalle vendite, cassa integrazione per i dipendenti e indebitamento bancario.

Tale grido di allarme ci viene esposto da un editore del Piemonte, la cooperativa MORENEWS (20 giornali locali) associata USPI, che in una lettera indirizzata al Segretario Generale, fa il punto della situazione di sofferenza in cui si trova anche l’editoria cartacea e digitale nelle regioni al momento colpite dal virus e prospetta una serie di misure governative per alleviare il momento negativo.

Questo è il testo della lettera:

«Egregio Segretario Generale,

il momento storico che stiamo vivendo ci impone di certo responsabilità verso i lettori, ma anche verso tutti I dipendenti e collaboratori che rendono ogni giorno il nostro lavoro il mestiere più bello del mondo.

I primi segnali che il comparto sta entrando in sofferenza sono evidenti: disdette di contratti legati ad eventi o attività aziendali con scadenza a breve che ne hanno imposto l’annullamento.

I mesi a venire, senza fatalismi ma con presa di responsabilità, saranno difficilissimi. Il mercato Italia colpito in ogni dove vedrà contrarre gli investimenti in Pubblicità, rendendo la vendita dei servizi pubblicitari molto difficile.

Ti chiedo pertanto di agire senza indugio con Governo e parti sociali (Inpgi, Enasarco e Sindacati di categoria) per attuare un piano di azione moderno e coerente.

Ci permettiamo di indicare misure mai adottate dal Paese che però potrebbero aiutare a sostenere il momento storico non solo per il settore editoriale ma per tutti, senza dover ricorrere alla sola cassa integrazione o all’idebitamento bancario, da considerarsi quest’ultimo non sostegno ma mero indebitamento.

Rateizzazione intero F24 (contributi, tasse e iva) in scadenza a marzo, aprile, maggio e giugno (cioè quello di competenza di febbraio, marzo, aprile e maggio) in 24 mesi senza interessi. Questa misura, che ritarda I flussi allo stato ma non fa perdere nessun importo, permette alle aziende di  destinare la liquidità al pagamento di stipendi e  fornitori evitando di interrompere flussi che genererebbero danni sociali enormi a cascata.

Iva al 10% per chi paga le fatture pronta cassa e conseguente versamento immediato dell’iva nominale allo stato entro 3 giorni. Questa misura incentiva la ripartenza delle spese, mette in condizioni molti di voler Investire con una imposta agevolata e fa conseguentemente fare cassa allo Stato. Sulla carta favorisce aziende minimamente strutturate, ma anche le piccole imprese di fronte a buone opportunità imparano velocemente a sbrigare pratiche utili per loro favorevoli.

Credito imposta per contratti annullati causa coronavirus (eventi e manifestazioni). Lo stato concede un supporto alle aziende pari al valore dell’IVA che si sarebbe dovuta versare in base all’evento che non è andato a buon fine. Questa misura a sostegno delle imprese editoriali come ogni credito d’imposta è soggetto ad autocertificazione, deve avere una relazione allegata siglata da un revisore dei conti a tariffa calmierata e vede genera un supporto concreto alla vita aziendale.

Detassazione per i mesi di marzo, aprile, maggio e giugno di straordinari e premi per dipendenti, collaboratori e agenti che lavoreranno più ore, rispetto a quelle stabilite per contratto, per il sostegno alla propria azienda. Si mette in condizioni il Paese di aumentare le ore di attività e di supplire ad ogni evenienza negative che sia almeno contenibile con il Lavoro.

Certi che ti occuperai con tenacia di queste problematiche, porgiamo distinti saluti»            Firmato: MORENEWS SOC. COOP.

Palazzo Chigi ( da wikipedia.org – autore jimmyweee – CC BY 2.0)

L’USPI ha prontamente colto l’invito dell’associato e ha allertato il Governo, il Parlamento e le Regioni, chiedendo un sostegno economico e legislativo per gli editori, soprattutto locali, che si trovano in difficoltà a svolgere il loro lavoro di informazione territoriale, così importante soprattutto in situazioni di gravità generale.

AGGIORNAMENTO del 3 marzo 2020:

Coronavirus, si intensificano le richieste di aiuto della piccola e media editoria locale