ROMA (ITALPRESS) – “Dobbiamo essere consapevoli: siamo in un’economia di guerra che durera’, se va bene, fino a luglio. Ma ora che siamo fermi dobbiamo pensare al futuro del Paese e a un nuovo Piano Marshall di rilancio dell’economia”. Ad affermarlo e’ Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni, in merito alla crisi legata all’emergenza coronavirus.
“La situazione e’ drammatica – spiega Deiana all’Italpress – perche’ l’Italia produce 5 miliardi di PIL al giorno e perde circa 90 miliardi per ogni mese di lockdown pieno e 30 miliardi nel lockdown allentato. Si stima che almeno il 10% delle imprese (circa 150mila da 2,4 dipendenti medi) non riaprira’. Attualmente sono spariti almeno 3,4 milioni di lavoratori in nero (il 12,4% secondo i dati Istat) e si perderanno almeno 1 milione di posti nei contratti a tempo, il 30%. Non bastera’ reddito di emergenza perche’ senza imprese e professionisti ad assumere non ci sara’ ripresa. I moralisti affermeranno che e’ la giusta punizione perche’ non pagavano tasse e, dunque, sanita’. I pragmatici sanno che il problema riemergera’ in termini di poverta’, criminalita’ e impatto sul Reddito di Cittadinanza”. Per Deiana “lo shock e’ piu’ grande e globale. Se anche Mario Draghi ha definito il COVID-19 una tragedia di proporzioni bibliche e’ perche’ questa non e’ una guerra normale dove, capiti i vincitori, tutto riprende velocemente. E’ una specie di inverno radioattivo dove il virus si annidera’ ancora tra la gente e, con l’arrivo del Generale Inverno, potrebbe riprendere forza pandemica prima della diffusione mondiale di un vaccino. E se noi fossimo gia’ zona bianca, gli altri potrebbero essere ancora zona rossa. Come dire, addio filiera globale”.
“Nel frattempo, le abitudini saranno cambiate e le persone faranno fatica a riprendere a lavorare, ad andare in vacanza, a spendere. Avranno ancora il pauravirus. Altro che nessuno restera’ indietro – aggiunge Deiana -, come andare nel deserto senza acqua. Ci sara’ una strage di aziende e di partite IVA. Per questo bisogna essere consapevoli che il Decreto Marzo, il Decreto Liquidita’ e il futuro Decreto Aprile sono solo misure tampone per sanita’ e occupazione”.
Il presidente di Confassociazioni parla poi del ruolo dell’Europa. “Dobbiamo ricordare che anche tutto quello che riguarda SURE, BEI e MES e’ comunque debito che andra’ rimborsato e che pesera’ nei giudizi delle agenzie di rating del nostro futuro. In secondo luogo – spiega -, SURE e BEI sono meccanismi ad adesione volontaria che valgono per tutta la UE e che, divisi per tutti i Paesi colpiti, sono un ‘gradito’ pannicello caldo”.
(ITALPRESS).
“La situazione e’ drammatica – spiega Deiana all’Italpress – perche’ l’Italia produce 5 miliardi di PIL al giorno e perde circa 90 miliardi per ogni mese di lockdown pieno e 30 miliardi nel lockdown allentato. Si stima che almeno il 10% delle imprese (circa 150mila da 2,4 dipendenti medi) non riaprira’. Attualmente sono spariti almeno 3,4 milioni di lavoratori in nero (il 12,4% secondo i dati Istat) e si perderanno almeno 1 milione di posti nei contratti a tempo, il 30%. Non bastera’ reddito di emergenza perche’ senza imprese e professionisti ad assumere non ci sara’ ripresa. I moralisti affermeranno che e’ la giusta punizione perche’ non pagavano tasse e, dunque, sanita’. I pragmatici sanno che il problema riemergera’ in termini di poverta’, criminalita’ e impatto sul Reddito di Cittadinanza”. Per Deiana “lo shock e’ piu’ grande e globale. Se anche Mario Draghi ha definito il COVID-19 una tragedia di proporzioni bibliche e’ perche’ questa non e’ una guerra normale dove, capiti i vincitori, tutto riprende velocemente. E’ una specie di inverno radioattivo dove il virus si annidera’ ancora tra la gente e, con l’arrivo del Generale Inverno, potrebbe riprendere forza pandemica prima della diffusione mondiale di un vaccino. E se noi fossimo gia’ zona bianca, gli altri potrebbero essere ancora zona rossa. Come dire, addio filiera globale”.
“Nel frattempo, le abitudini saranno cambiate e le persone faranno fatica a riprendere a lavorare, ad andare in vacanza, a spendere. Avranno ancora il pauravirus. Altro che nessuno restera’ indietro – aggiunge Deiana -, come andare nel deserto senza acqua. Ci sara’ una strage di aziende e di partite IVA. Per questo bisogna essere consapevoli che il Decreto Marzo, il Decreto Liquidita’ e il futuro Decreto Aprile sono solo misure tampone per sanita’ e occupazione”.
Il presidente di Confassociazioni parla poi del ruolo dell’Europa. “Dobbiamo ricordare che anche tutto quello che riguarda SURE, BEI e MES e’ comunque debito che andra’ rimborsato e che pesera’ nei giudizi delle agenzie di rating del nostro futuro. In secondo luogo – spiega -, SURE e BEI sono meccanismi ad adesione volontaria che valgono per tutta la UE e che, divisi per tutti i Paesi colpiti, sono un ‘gradito’ pannicello caldo”.
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