Casellati: “Chiedersi quale dovrà essere il ruolo dei media nella ‘ricostruzione della cultura’ dopo la pandemia”

Riflessioni del Presidente del Senato nel discorso di inaugurazione del Prix Italia 2021 – 73esimo concorso internazionale per radio, tv e web – del 14 Giugno 2021.

Il Presidente del Senato Elisabetta Casellati ha aperto la cerimonia di inaugurazione del Prix Italia 2021.

Nel suo discorso inaugurale ha toccato molti temi, ma si è soffermata soprattutto sullo sviluppo di tutti i  canali di comunicazione, sul loro uso sempre più responsabile, e sul ruolo dei media nella “ricostruzione della cultura” in una società che riparte dopo la pandemia.

Queste le sue parole:

Le nuove frontiere dei media

Il Prix Italia 2021 offre «una vetrina importante per tanti talenti nazionali e internazionali. Una opportunità preziosa per guardare alle nuove frontiere dei media: dalla radio alla televisione alle moderne piattaforme multimediali».

Autostrade di un sapere sempre più globalizzato

«Strumenti incredibili di divulgazione e intrattenimento. – li ha definiti la Casellati – E questo nella consapevolezza che, specie sul piano dell’informazione, radio, televisione e internet rappresentano le autostrade di un sapere sempre più universale e globalizzato».

«Tecnologie in grado ormai di raggiungere ogni angolo del pianeta, ma anche di condizionarne le principali dinamiche sociali: dalla quotidianità ai grandi processi economici e democratici», ha riconosciuto la Presidente.

Nuovi interrogativi sul ruolo etico dei media

«Potenzialità che, inevitabilmente, aprono a nuovi interrogativi sul ruolo etico dei media. – ha commentato la seconda carica dello StatoOvvero, sulla necessità di accompagnare lo sviluppo di questi fondamentali canali di comunicazione a un loro uso sempre più responsabile e prudente, nel difficile equilibrio tra infodemia, fake news e ridondanza di un’informazione sempre più accessibile, tempestiva e spesso incontrollata».

La accuratezza delle notizie e la loro corretta divulgazione

«In tale prospettiva, – ha continuato la Casellati –  l’accuratezza delle notizie e la loro corretta divulgazione diventano i principali indici di qualità del vostro lavoro: tanto nei programmi specializzati quanto in quelli di semplice intrattenimento; tanto nel servizio pubblico quanto nell’editoria privata».

«È su questi parametri che si misura, infatti, la differenza tra un’informazione che fa “servizio pubblico e sociale” – divulgando conoscenze, consapevolezze e sicurezze – e una informazione non gestita e discorde che, al contrario, rischia di alimentare confusione, incertezze e instabilità», ha sottolineato.

Durante la pandemia: affollamento mediatico di esperti…

«Come è avvenuto, ad esempio, in questo terribile anno di pandemia e isolamento con un affollamento mediatico di esperti e virologi, che hanno detto tutto e il contrario di tutto su pretese basi scientifiche e che, nella loro contraddittorietà, hanno finito con l’alimentare il “fai da te” dei cittadini».

… e toni allarmistici con cui spesso venivano divulgate le notizie

«E così pure nella complessa campagna vaccinale che stiamo affrontando su scala mondiale. Una opportunità per liberarci dall’incubo del COVID che ha invece rischiato di essere gravemente compromessa.  Notizie che, specie per i toni allarmistici con cui spesso venivano divulgate, hanno provocato dubbi e paure, condizionando persino, in molti casi, la scelta di non vaccinarsi», ha denunciato la Senatrice.

Il ruolo dei media nella “ricostruzione della cultura”

«Ecco, quindi, che chiedersi quale dovrà essere il ruolo dei media nella “ricostruzione della cultura” in una società che riparte dopo la pandemia deve essere soprattutto occasione per riflettere su come gestire al meglio, con prudenza e responsabilità, queste grandi potenzialità comunicative e il loro impatto sociale».

Rilanciare la cultura, la creatività, il talento, la bellezza

«Rilanciare la cultura significa rilanciare la creatività, il talento, la bellezza di un’Italia che fa sognare, immaginare, emozionare. – ha insistito la Casellati Significa ridare energia a quello spirito d’avventura e a quell’entusiasmo con cui, nel 1948, in un Paese lacerato dalla guerra e in grande difficoltà, è nata l’idea di questo concorso internazionale».

Un linguaggio universale per crescere insieme

«Quella di unire un pianeta diviso da barriere e diffidenze nel segno di un’arte libera e senza confini, e riscoprire nel linguaggio universale della cultura la strada migliore per crescere insieme», ha chiosato la Presidente Casellati alla fine del suo discorso.

(Le foto della Presidente del Senato, Elisabetta Casellati, sono tratte da www.senato.it)