Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Alberto Barachini, in un’intervista al Messaggero, parla della “necessità di governare l’IA” con una visione umanocentrica.
Per quanto riguarda la regolamentazione, “abbiamo lavorato per anticipare i tempi di applicazione dell’AI Act che non sono immediati. Il disegno di legge approvato ieri è la conferma della validità della visione italiana sulla necessità di governare l’intelligenza artificiale. Visione in linea con quanto sta avvenendo in Europa, ma anche con quanto ha definito la risoluzione delle Nazioni Unite”.
Barachini ricorda che “la collaborazione di tutto il governo ha prodotto misure che saranno efficaci per limitare i rischi” dell’IA, dando “priorità alla difesa del diritto d’autore, all’identificazione dei contenuti prodotti con IA e all’introduzione delle aggravanti e del reato di deepfake”.
Infatti, la Commissione IA di Padre Benanti continua il suo lavoro per profilare i rischi dell’IA nel settore dell’informazione. Per questo, Barachini sottolinea che è importante sottintendere “una visione umano-centrica dell’innovazione” nei processi legislativi e conoscitivi di queste nuove tecnologie. Ed è proprio questo principio che è alla base della Commissione IA.
“Investire in tecnologia è decisivo per il nostro Paese, ma il processo deve sempre essere accompagnato dall’intenzione di migliorare le condizioni di vita dei cittadini”.
Il sistema informativo, proprio perché “può essere distorto dagli automatismi digitali” ha bisogno di essere protetto. La soluzione proposta dal Sottosegretario è la filigranatura (watermark) per tutelare l’integrità informativa di ogni tipo di informazione, dal video, all’immagine, al testo.
Infatti, “il marchio con filigranatura consente la verificabilità e il tracciamento dell’informazione in maniera pubblica e trasparente. Chiunque dotato di un pc e una connessione a Internet può verificare in autonomia che il file è integro e originario”.
Con l’ultimo ddl sull’IA, si è introdotto il reato di deepfake che per Barachini ha un significato “innanzitutto etico e di sicurezza per i cittadini e per le nostre democrazie”.
Dunque, chiunque arreca un danno tramite la “diffusione di immagini, video o audio manipolati in tutto o in parte, generati o alterati mediante l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale, atti a indurre in inganno sulla loro genuinità” sarà punibile con una “pena detentiva da uno a cinque anni”.
Il Segretario generale dell’Unione della Stampa Periodica Italiana (USPI), Francesco Saverio Vetere, in merito allo sviluppo dell’IA e alla visione umanocentrica ribadita dal Sottosegretario Barachini, ha commentato:
“In generale i principi enunciati dal Sottosegretario Barachini sono condivisibili. Sulle soluzioni concrete sarà importante l’interlocuzione con il Parlamento e i rappresentanti del settore editoriale, con una particolare attenzione all’editoria locale e online. Sono convinto che un attento lavoro e una corretta collaborazione tra istituzioni e editori potrà portare risultati importanti e mirati allo sviluppo. Tutto questo in una prospettiva certamente umanocentrica, anche perché non ne esistono altre, a mio avviso”.
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