
Besseghini ha poi sottolineato come il settore idrico e il settore rifiuti si siano “trovati di fronte ad un banco di prova di straordinaria complessità. Se le attività di spazzamento e di raccolta dei rifiuti hanno potuto funzionare attraverso una riorganizzazione delle modalità operative, le attività di smaltimento e di riciclo hanno mostrato le difficoltà legate ad un settore fortemente interconnesso, con una carenza impiantistica conclamata e per il conferimento dei rifiuti dipendente da altri Paesi, non raggiungibili durante la fase di lockdown”.
Il presidente dell’Autorità ha evidenziato come oggi ci si trovi in una strana condizione: “volendo usare metafore chimiche potremmo parlare di una ‘metaemergenzà, un processo di transizione a una fase più complessa di quella dalla quale proveniamo. Non siamo tornati alla normalità precedente, non siamo più nella fase acuta dell’emergenza e non siamo ancora approdati a un nuovo tipo di normalità. Dal punto di vista dell’Autorità è ‘normalè un contesto in cui le previsioni della regolazione possano applicarsi con tempi certi. E’ normale il bilanciamento ottimale tra la tutela dei consumatori e la necessità, per gli operatori, di veder garantite le regole sulle quali programmare gli investimenti necessari alla qualità del servizio”.
(ITALPRESS).